mercoledì 11 agosto 2021

QUALE SARA' IL FUTURO DELL'UMANITA'? KA TAN LA TERRA DEGLI ANTICHI DEI/ANUNNAKI: QUALE SARA' IL FUTURO DELL'UMANITA'?

KA TAN LA TERRA DEGLI ANTICHI DEI/ANUNNAKI: QUALE SARA' IL FUTURO DELL'UMANITA'?: Quale futuro attende l'umanità: il baratro e di conseguenza l'ennesima estinzione di massa o l'ascensione verso una nuova dimens...

QUALE SARA' IL FUTURO DELL'UMANITA'?


Quale futuro attende l'umanità: il baratro e di conseguenza l'ennesima estinzione di massa o l'ascensione verso una nuova dimensione?


Nel corso della vita dell’uomo, ci sono delle fasi che in molti casi, ma non in tutti, inducono alcuni di noi a scelte esistenziali ben definite, come la ricerca del senso della vita. Esse emergono nel momento in cui si raggiunge un certo grado di consapevolezza interiore. Tale raggiungimento però non è per nulla semplice e non tutti gli umani, a quanto pare, hanno questa particolare predisposizione. E’ un processo che avviene a livello interiore in quegli individui che hanno questa particolare programmazione. Iniziamo a dire che tutto questo avviene nel momento in cui  la sfera dell’inconscio crea un canale diretto con la parte conscia dell’essere umano. E’ una sorta di resettazione evolutiva interiore che fa scattare a livello inconscio un meccanismo che si attiva soltanto quando l’individuo ha raggiunto un determinato livello di conoscenza o di desiderio di conoscenza, nella affannosa ricerca di tutte quelle risposte che iniziano ad affiorare nella sua mente. Gli organi maggiormente interessati sono le interfacce neurali dei due emisferi cerebrali. Le ipotesi proposte in questi ultimi decenni sono tante nelle quali è facile perdersi, perché nell’aggrovigliato labirinto delle nuove informazioni coesistono trappole e mistificazioni di ogni genere. Questa “resettazione” che colpisce, in un determinato momento della vita, l’intera sfera energetica umana, e ha un’unica finalità: risvegliare tutte quelle parti assopite, quali l’anima, la mente e lo spirito, detta in termini più espliciti avviene una sorta di scollegamento da questa realtà falsata e costruita sulla mistificazione e sul potere dell'uomo su l'uomo, per riavvicinarsi a ciò che realmente l'uomo è e rappresenta nel disegno del Creatore Uno.




Questo collegamento tra il nostro pensiero razionale e le componenti intrinseche del nostro subconscio potrebbero avere anche un’altra spiegazione, secondo la quale a un certo punto, in alcuni esseri umani si attivano delle chiavi che aprono le porte a determinate funzioni genetiche. Spiegare perché avviene solo a una parte degli esseri umani è, allo stato attuale, difficile formulare una diagnosi scientifica. Tuttavia l’ipotesi più plausibile è quella secondo la quale esseri umani non sono o non hanno una programmazione genetica che sia uguale per tutti. Una tale pianificazione genetica farebbe parte di una sperimentazione messa in atto dal Creatore per sperimentare le diverse reazioni dimensionali che si manifestano tra gli individui della stessa specie. Avvalendosi di abili genetisti, furono scelti a caso molti esseri umani nei quali fu innestato un sistema che allo scoccare dell’ora zero attiverebbe una delle tante matrici genetiche, una di quelle totalmente inaccessibili alla scienza, conosciute in campo genico come il DNA non codificante o più semplicemente come “geni spazzatura”.  programmate per far evolvere un certo numero di esseri umani su un piano dimensionale superiore.




Un cambiamento simile non è limitante o circoscritto a un singolo aspetto umano ma coinvolge tutta la sfera vitale dell’individuo, producendo devastanti cambiamenti che si ripercuotono sia sul pensiero sia nei rapporti interpersonali e, persino, con gli stessi familiari più intimi. Sono manifestazioni che emergono a livello conscio e provocano degli stati d’animo che la persona predisposta, ne intuisce gli effetti soltanto con il trascorrere del tempo, periodo durante il quale inizia a prendere consapevolezza del cambiamento interiore che sta avvenendo a livello mentale, del suo “nuovo” IO che sta emergendo. Un tale riordino della sfera vitale non è certo una passeggiata, anzi, le fasi iniziali lo rendono ansioso e dispotico, riuscendo ad avvertire tutta una serie di  sensazioni, come sentirsi straniero nel mondo in cui vive, e spesso si accompagna a stati di irrequietezza. Nel frattempo la sua visione della realtà, lentamente, inizia a ruotare prospettandogli un nuovo panorama.

 Fino ad oggi nessuno sa spiegare come avvenga e perché  s’innesca un così complicatissimo meccanismo soltanto in alcuni esseri umani (maschi e femmine). Il fenomeno ha sicuramente radici antichissime, ma soltanto dopo l’ultima guerra mondiale si è iniziato a registrare questo cambiamento, inizialmente in pochi individui, ma con il trascorrere degli anni a quei pochi se ne sono aggiunti tantissimi altri. Un risveglio coscienziale di tale portata ha innescato una rivoluzione pacifica nell’ambito delle società più all’avanguardia, tanto da mettere in allarme quell’occulto potere schiavista che da millenni tiene soggiogata l’intera umanità.

Siamo sulla soglia di un nuovo cambiamento evolutivo? Sicuramente si! Tuttavia la totale mancanza d'informazioni certe, i cui effetti, a volte negativi, creano, in un certo numero di esseri umani, una valanga di stati interiori, una sorta di scala graduata che andrebbe da un fattore negativo, tipo -10 a un fattore positivo +10. Soltanto con il trascorrere del tempo s’impara ad equilibrare queste due forze e a padroneggiarle, ma fino ad allora predominano particolari condizioni di disagio che, a causa dei quali, si ha la sensazione che tutto ciò che ci circonda inizia a restringersi, come se la realtà, che stiamo vivendo, si trasmuta materializzandosi su piani diversi, per poi, dare il via a un processo di restringimento dei confini dell'esistenza evolutiva dell'essere, per poi esplodere, proiettandoci verso una dimensione superiore.

Una costrizione mentale interiore che soli pochi esseri umani (maschi e femmine), come detto poco sopra, riescono ad avvertire, perché è talmente fastidiosa che nella maggior parte delle genti, quando ciò accade, inconsapevolmente le loro menti attivino quel processo di auto-conservazione innato in ogni essere vivente, inibendo, di fatto, il naturale andamento evolutivo della loro sfera energetica. Sarà questo il salto quantico che porterà l’uomo verso la quarta o forse quinta dimensione?

Oppure c’è in atto un processo molto più complesso che coinvolge esseri immortali in lotta tra loro sin dalla Creazione, creature che, come spiega Corrado Malanga,[1] in uno dei suoi articoli, nel quale ha fatto un dettagliato resoconto su quanto gli è stato riferito dagli addotti sotto ipnosi regressiva, affermando che: l'uomo è stato generato da esseri immortali ai quali il Creatore diede l'ordine di sperimentare le varie dimensioni e la morte del contenitore biologico. Questi due esseri, (che Malanga chiama UP1 e UP2, cioè Uomo Primo primo e Uomo Primo secondo), pur non condividendo il progetto del Creatore non poterono opporsi, ma aggirarono l'ostacolo, creando a sua volta altre creature aliene che a loro volta crearono quei contenitori biologici, cioè l'uomo, adatti a ospitare un’infinitesimale porzione dell’essenza divina, estensione dello stesso Creatore?

Concretamente e allo stato attuale delle cose stiamo assistendo al totale disfacimento di tutti quei valori di umana convivenza che essi sono scaturite da menti umane disturbate, da creature diaboliche o dallo accanimento della guerra in atto tra esseri immortali o da razze aliene che vorrebbero il dominio della Terra, poco importa, ciò che al momento dovrebbe farci riflettere e la risposta che ognuno di noi dovrebbe darsi alla seguente domanda:




Voglio veramente seguire questo sinistro piano, ideato da patetici psicopatici, per distruggere questo pianeta e con esso ogni creatura vivente solo per la mia ipocrisia, il mio ego, la mia insaziabile sete di potere e dominio, il tutto suggellato da un’utopica promessa, che non verrà mai mantenuta, di immortalità?





Io ho scelto e tu? ......




Copyright Agosto 2021

1.     Corrado Malanga, è un ricercatore e docente di Chimica Organica presso l'Università di Pisa dal 1983, s’interessa dell'esplorazione nel campo degli OVNI (oggetti volanti non identificati), da quasi quarant'anni, durante i quali ha dapprima organizzato la ricerca per il Centro Ufologico Nazionale (CUN) con l’incarico di responsabile del Comitato Tecnico Scientifico, proseguendo poi il suo lavoro come fondatore del Gruppo Stargate Toscana. Fra le più indicative ricerche effettuate dal professor Malanga, ricordiamo gli studi sulle analisi al suolo di tracce di presunti UFO e gli studi sul fenomeno dei Crop Circle. Attualmente i suoi interessi sono rivolti alle problematiche legate ai Rapimenti Alieni (abduction), che studia mediante tecniche d’ipnosi regressiva e Programmazione Neuro Linguistica.


domenica 25 luglio 2021

A PROPOSITO DI #AMBIENTE ...

KA TAN LA TERRA DEGLI ANTICHI DEI/ANUNNAKI: A PROPOSITO DI #AMBIENTE ...:   A PROPOSITO DI AMBIENTE! Mentre i ghiacciai della Groenlandia crescono (notizia diffusa dalla NASA), per il terzo anno consecutivo, nel r...

A PROPOSITO DI #AMBIENTE ...

 A PROPOSITO DI AMBIENTE!





Mentre i ghiacciai della Groenlandia crescono (notizia diffusa dalla NASA), per il terzo anno consecutivo, nel resto del mondo si parla soltanto di riscaldamento globale.
È evidente che dietro a tutto questo c'è un unico fine: sottomettere l'umanità sotto un unico "padrone".
E che dire della riduzione del CO2 nell'aria?




Sicuramente è un'iniziativa lodevole per la salvaguardia del pianeta in cui viviamo. Da questa proposta molte aziende si stanno adoperando per ridurre l'immissione di gas nocivi nell'aria, ma sono soprattutto tutte le case automobilistiche, che abbagliate dal business facile, si stanno prodigando a progettare auto elettriche, servendosi di semplici batterie al litio.
Ottimo direi, ma quello che non ci dicono ad esempio, è che dopo circa 4/5 anni, le batterie si esauriscono, come del resto avviene con le normali batterie, di conseguenza devono essere sostituite. E' una bella botta alle finanze per una famiglia con un reddito medio di circa €. 25.000,00 annui, perché il costo di tale sostituzione parte da una cifra di circa €. 4.000,00 per una utilitaria, a cui andrà ad aggiungersi il costo del servizio di sostituzione, per raggiungere cifre notevoli per quelle auto più sofisticate. Per non parlare delle batterie esauste che fine faranno?
Pensate vi hanno dato il bonus per i monopattini, la loro durata, come tutte le batterie e compresa tra i 3 e i 4 anni, mantenendo uno standar di manutenzione ottimale, dopo di che occorre sostituirle, il cui costo varia tra le €. 150,00 e i €. 220,00, cioè oltre un terzo del suo valore iniziale del monopattino.
Ma a tutto questo c'è un altro aspetto da considerare: se entro il 2030 tutte le auto dovranno essere elettriche, dove attingeranno tutti quei kilowatt in più che necessiteranno?
Se già oggi riescono a fatica a soddisfare il fabbisogno elettrico della popolazione mondiale, e se consideriamo anche una graduale pur lenta crescita della popolazione, dove attingeranno tutti quei Megawatt in più? Le fonti alternative come l'eolico potrebbero contribuire alla produzione, ma l'accanimento degli ambientalisti sostenendo che tali installazioni deturpano i paesaggi rupestri, hanno fatto in modo di bloccare la sua diffusione a vantaggio degli impianti fotovoltaici. Ottimo, energia gratuita dal sole che non produce inquinamento, ma poi, c'è sempre un poi, cosa accade nei nostri cieli, quelli che un tempo erano limpidi, oggi, sono oscurati da uno spesso strato di nuvole, questo strato nuvoloso ovviamente impedisce ai raggi solari di raggiungere la sua massima interazione con i pannelli fotovoltaici, di conseguenza, la produzione di un impianto, ad esempio, da KW 3/h, non raggiungerà mai il suo massimo, che a causa delle nuvole si attesterà ad appena un KW/h, se non meno. Ciò significa che nonostante l'investimento iniziale, dovrà continuare a farsi carico dei consumi di elettricità che gli viene fornita dal gestore con cui si contrattualizzato.
La colpa ovviamente viene attribuita ai cambiamenti climatici in atto, ma è veramente così? Pensate veramente che incentivando l'installazione di impianti fotovoltaici le grandi aziende produttrici di energia elettrica se ne starebbero state con le mani in mano? Dovremmo essere veramente ciechi se crediamo che i cambiamenti climatici sono d'origine naturale. Allora ci chiediamo quali sono i loro obbiettivi?
Sicuramente uno sarebbe quello di ridurre l'estrazione del petrolio, e non per salvaguardare l'ambiente, ma per garantirsi il più a lungo possibile quel potere, quella leadership che hanno acquisito con la vendita di questo liquido. Un'altro, molto più verosimile, è la riduzione della popolazione, che è già in atto, e qui preferisco non andare oltre.
Nel frattempo deforestano i maggiori polmoni della terra come quella in atto in Amazzonia, o le inceneriscono come è accaduto e continua ad accadere in tutti i continenti.
Ci sarebbero altre questioni, ma sarebbe troppo lungo da congetturare, però una riflessione andrebbe fatta.


Copyright Luglio 2021 Angelo Virgillito

giovedì 18 marzo 2021

KA TAN LA TERRA DEGLI ANTICHI DEI/ANUNNAKI: La verità sfuggente di una consapevolezza superiore

KA TAN LA TERRA DEGLI ANTICHI DEI/ANUNNAKI: La verità sfuggente di una consapevolezza superiore:   La  verità  sfuggente di una consapevolezza superiore Il testo che segue è tratto dal libro di Angelo Virgillito, dal titolo: "LE S...

La verità sfuggente di una consapevolezza superiore

 La verità sfuggente di una consapevolezza superiore

Il testo che segue è tratto dal libro di Angelo Virgillito, dal titolo: "LE STRADE NEI CIELI DEGLI ANUNNAKI", Independently published, Codice ISBN: 9798587181892, in vendita on line su Amazon.






[...] A volte è conveniente accettare talune verità, emerse dagli studi condotti su particolari teorie alternative, per tutta una sequela di motivi, sia di tipo informativo sia per le prove tangibili a esse connesse, eppure la molteplicità delle contraddizioni storiche, suffragate da innumerevoli indizi, a rigor di logica, dovrebbero far protendere l’ago della bilancia in favore delle nuove congetture. Tuttavia c’è ancora una parte di studiosi, accademici e ricercatori, che nonostante le evidenze, si ostinano a mantenere le proprie posizioni. Riscrivere l’intero capitolo della storia umana innescherebbe un processo di rivoluzione nel delicato equilibrio dell’intero panorama culturale,  societario, religioso ed economico, in tutte le civiltà presenti sul pianeta.




Eppure se il nostro ragionamento è nel giusto, l’unica ipotesi plausibile è quella secondo la quale gli ominidi che vagabondavano tra le terre emerse del pianeta, il cui linguaggio era più un grugnito scimmiesco che un lessico parlato, quando videro che dal cielo scesero delle strane creature, a bordo di vascelli volanti, l’unico pensiero che i nostri progenitori furono in grado di elaborare, dopo i primi momenti di smarrimento e paura, è stato intercalato nella sfera del sovrannaturale.


Gli insegnamenti che ne derivarono furono altresì, interpretati come doni divini, mentre i loro artefici si guardarono bene di fornire delle spiegazioni più terrene. L’uomo però, era ancora a uno stadio troppo primitivo perché potesse comprendere la natura e gli effetti che tali incontri avrebbero prodotto nel corso della sua evoluzione, di conseguenza, una tale situazione, probabilmente, spinse questi viaggiatori dello spazio a investirsi di un’aurea divina mentre  alteravano il delicato equilibrio evolutivo della vita sulla Terra, intervenendo sulla genetica di queste scimmie evolute. Perché?

Perché li facessero sentire onnipotenti o perché gli servivano delle creature senzienti, ma non evolute culturalmente, per i lavori più umili, o perché volevano testare un loro progetto di genetica?

Oppure volevano semplicemente creare una nuova razza?

 Oppure volevano sostituirsi al Creatore di tutte le cose, nel vano tentativo di scoprire il segreto dell’immortalità dell’anima?

L’unico dato certo è quello secondo il quale tra i tanti insegnamenti e le opportune modifiche genetiche effettuate sulle creature terrestri, l’uomo, nel corso dei millenni è stato condizionato e istruito sul come odiare e uccidere il proprio simile, con un unico obiettivo: la bramosia delle ricchezze e del potere che, grazie all’uomo, suo schiavo, tali pseudo divinità rinforzavamo i propri domini divini.

Non è né accettabile tanto meno logica l’idea che un Dio, nella sua accezione universale, ami un figlio e odi l’altro, eppure nell’uomo è stato innestato questo concetto deviante di base, una sorta di seme della discordia, dal quale scaturisce l’odio e l’intolleranza sia etnica sia religiosa, le cui posizioni, sin dagli inizi della storia conosciuta post-diluviana, sono sfociate in guerre e genocidi di massa, solo per emulare un dio che non è, certo, quel Nume Supremo, quel Dio creatore, quell’Architetto universale da cui tutto è scaturito.

 

L’uomo però, non è più abituato a pensare o a sentirsi parte integrante dell’universo, perché sin dalle sue origini gli è stato insegnato ad amare un “dio” terreno precludendogli la via del sapere, della conoscenza, per dirla in breve: gli è stata interdetta la possibilità di acquisire ogni conoscenza che potesse farlo evolvere in consapevolezza.

Riflettendo su queste logiche mi ritrovo con più di venti pretendenti che aspirano o che affermerebbero essere stati investiti della grazia di Dio, quindi di essere divini. Secondo la storiografia religiosa accompagnata da leggende sacre queste figure, che siano messia, salvatori o figli di Dio, sarebbero scese dal cielo avendo sembianze umane, o si sarebbero incarnate in un corpo, mostrando in egual tempo prove incontestabili della loro origine divina compiendo miracoli, prodigi, dimostrando, di conseguenza, di possedere virtù eccezionali.




A questo punto ci domandiamo a quale Gesù ( nella foto gesu-cristo-lunto-kreistos-il-messia-sayidna-isa) dobbiamo credere: all'Indostano Krishna, all'Indiano Buddha, a Salivahana delle isole Bermuda (foto sotto), agli dèi egizi Zulis, o Zulhe, o anche Osiride e Horus, allo scandinavo Odino, al caldeo Crite, al persiano Zoroastro, ai fenici Baal e Taut, al tibetano Indra, all'afgano Bali, al nepalese Jao, al Bilingonese Wittoba, al siriano Thammuz, al frigio Arys, al tracio Xamolxis e Zoar dei Bonzi, all'assiro Adad, ai siamesi Deva Tat e Sammonocadam, al tebano Alcide, Mikado dei Sintoos, al giapponese Beddru, Hesus o Eros e Bremrillah dei Druidi, al gallico Thor, figlio di Odino, al greco Cadmo, Hil e Feta dei Mandaiti, o ai messicani Quetzalcóatl e Gentaut, il re universale delle Sibille, a Ischy dell'isola di Formosa, al maestro divino di Platone, al santo di Xaca, ai cinesi Fohi e Tien, Adone, al figlio della vergine greca Lo, ai romani Issione e Quirino, o Prometeo del Caucaso e non certo per ultimo l'arabo Maometto, poiché ogni cultura ne aveva uno che aspirava o aveva posto le basi per la salvezza del mondo, per poi ascendere al cielo?




La visione umana è del tutto soggettiva, racchiusa all’interno di una matrice che lo guida in funzione delle propria sfera culturale in cui l’individuo ha vissuto e vive. Pertanto il Cristo ha assunto un’immagine e un linguaggio consono in funzione del corredo culturale in cui si è manifestato.

In definitiva possiamo affermare che a questa domanda non è difficile rispondere perché se c’è un unico Dio creatore, c’è un unico Gesù che poi sia sceso numerose volte sulla terra, nel corso della storia umana e abbia assunto numerosi nomi poco importa. E’ ciò che egli ha voluto trasmettere. E ciò che accomuna tutte queste divinità o profeti è il suo messaggio d’Amore universale, uguali per tutti i popoli della Terra, perché egli è il Padre, la fonte da cui tutto è scaturito e celato nella sfera del sovrannaturale di ogni essere umano. C’è una note dolente in tutto questo vasto panorama che racchiude l’intera esistenza umana ed è la mistificazione del suo messaggio, che in alcune aree del pianeta è stato volutamente alterato e adeguato a quel subdolo potere politico e religioso, che si è imposto nel corso della storia post-diluviana, il cui scopo è stato l’assoggettamento dei popoli per soddisfare una mente superiore e nefasta, che sia aliena o arcontica poco importa.

La sfuggente verità

A volte è conveniente accettare talune verità, emerse dagli studi condotti su particolari teorie alternative, per tutta una sequela di motivi, sia di tipo informativo sia per le prove tangibili a esse connesse, eppure la molteplicità delle contraddizioni storiche, suffragate da innumerevoli indizi, a rigor di logica, dovrebbero far protendere l’ago della bilancia in favore delle nuove congetture. Tuttavia c’è ancora una parte di studiosi, accademici e ricercatori, che nonostante le evidenze, si ostinano a mantenere le proprie posizioni. Riscrivere l’intero capitolo della storia umana innescherebbe un processo di rivoluzione nel delicato equilibrio dell’intero panorama culturale,  societario, religioso ed economico, in tutte le civiltà presenti sul pianeta.

Eppure se il nostro ragionamento è nel giusto, l’unica ipotesi plausibile è quella secondo la quale gli ominidi che vagabondavano tra le terre emerse del pianeta, il cui linguaggio era più un grugnito scimmiesco che un lessico parlato, quando videro che dal cielo scesero delle strane creature, a bordo di vascelli volanti, l’unico pensiero che i nostri progenitori furono in grado di elaborare, dopo i primi momenti di smarrimento e paura, è stato intercalato nella sfera del sovrannaturale.

Gli insegnamenti che ne derivarono furono altresì, interpretati come doni divini, mentre i loro artefici si guardarono bene di fornire delle spiegazioni più terrene. L’uomo però, era ancora a uno stadio troppo primitivo perché potesse comprendere la natura e gli effetti che tali incontri avrebbero prodotto nel corso della sua evoluzione, di conseguenza, una tale situazione, probabilmente, spinse questi viaggiatori dello spazio a investirsi di un’aurea divina mentre  alteravano il delicato equilibrio evolutivo della vita sulla Terra, intervenendo sulla genetica di queste scimmie evolute. Perché?

Perché li facessero sentire onnipotenti o perché gli servivano delle creature senzienti, ma non evolute culturalmente, per i lavori più umili, o perché volevano testare un loro progetto di genetica?

Oppure volevano semplicemente creare una nuova razza?

 Oppure volevano sostituirsi al Creatore di tutte le cose, nel vano tentativo di scoprire il segreto dell’immortalità dell’anima?

L’unico dato certo è quello secondo il quale tra i tanti insegnamenti e le opportune modifiche genetiche effettuate sulle creature terrestri, l’uomo, nel corso dei millenni è stato condizionato e istruito sul come odiare e uccidere il proprio simile, con un unico obiettivo: la bramosia delle ricchezze e del potere che, grazie all’uomo, suo schiavo, tali pseudo divinità rinforzavamo i propri domini divini.

Non è né accettabile tanto meno logica l’idea che un Dio, nella sua accezione universale, ami un figlio e odi l’altro, eppure nell’uomo è stato innestato questo concetto deviante di base, una sorta di seme della discordia, dal quale scaturisce l’odio e l’intolleranza sia etnica sia religiosa, le cui posizioni, sin dagli inizi della storia conosciuta post-diluviana, sono sfociate in guerre e genocidi di massa, solo per emulare un dio che non è, certo, quel Nume Supremo, quel Dio creatore, quell’Architetto universale da cui tutto è scaturito.

 

L’uomo però, non è più abituato a pensare o a sentirsi parte integrante dell’universo, perché sin dalle sue origini gli è stato insegnato ad amare un “dio” terreno precludendogli la via del sapere, della conoscenza, per dirla in breve: gli è stata interdetta la possibilità di acquisire ogni conoscenza che potesse farlo evolvere in consapevolezza.

Riflettendo su queste logiche mi ritrovo con più di venti pretendenti che aspirano o che affermerebbero essere stati investiti della grazia di Dio, quindi di essere divini. Secondo la storiografia religiosa accompagnata da leggende sacre queste figure, che siano messia, salvatori o figli di Dio, sarebbero scese dal cielo avendo sembianze umane, o si sarebbero incarnate in un corpo, mostrando in egual tempo prove incontestabili della loro origine divina compiendo miracoli, prodigi, dimostrando, di conseguenza, di possedere virtù eccezionali.

A questo punto ci domandiamo a quale Gesù dobbiamo credere: all'Indostano Krishna, all'Indiano Buddha, a Salivahana delle isole Bermuda, agli dèi egizi Zulis, o Zulhe, o anche Osiride e Horus, allo scandinavo Odino, al caldeo Crite, al persiano Zoroastro, ai fenici Baal e Taut, al tibetano Indra, all'afgano Bali, al nepalese Jao, al Bilingonese Wittoba, al siriano Thammuz, al frigio Arys, al tracio Xamolxis e Zoar dei Bonzi, all'assiro Adad, ai siamesi Deva Tat e Sammonocadam, al tebano Alcide, Mikado dei Sintoos, al giapponese Beddru, Hesus o Eros e Bremrillah dei Druidi, al gallico Thor, figlio di Odino, al greco Cadmo, Hil e Feta dei Mandaiti, o ai messicani Quetzalcóatl e Gentaut, il re universale delle Sibille, a Ischy dell'isola di Formosa, al maestro divino di Platone, al santo di Xaca, ai cinesi Fohi e Tien, Adone, al figlio della vergine greca Lo, ai romani Issione e Quirino, o Prometeo del Caucaso e non certo per ultimo l'arabo Maometto, poiché ogni cultura ne aveva uno che aspirava o aveva posto le basi per la salvezza del mondo, per poi ascendere al cielo?

La visione umana è del tutto soggettiva, racchiusa all’interno di una matrice che lo guida in funzione delle propria sfera culturale in cui l’individuo ha vissuto e vive. Pertanto il Cristo ha assunto un’immagine e un linguaggio consono in funzione del corredo culturale in cui si è manifestato.

In definitiva possiamo affermare che a questa domanda non è difficile rispondere perché se c’è un unico Dio creatore, c’è un unico Gesù che poi sia sceso numerose volte sulla terra, nel corso della storia umana e abbia assunto numerosi nomi poco importa. E’ ciò che egli ha voluto trasmettere. E ciò che accomuna tutte queste divinità o profeti è il suo messaggio d’Amore universale, uguali per tutti i popoli della Terra, perché egli è il Padre, la fonte da cui tutto è scaturito e celato nella sfera del sovrannaturale di ogni essere umano. C’è una note dolente in tutto questo vasto panorama che racchiude l’intera esistenza umana ed è la mistificazione del suo messaggio, che in alcune aree del pianeta è stato volutamente alterato e adeguato a quel subdolo potere politico e religioso, che si è imposto nel corso della storia post-diluviana, il cui scopo è stato l’assoggettamento dei popoli per soddisfare una mente superiore e nefasta, che sia aliena o arcontica poco importa.


Copyright 2021 Angelo Virgillito

giovedì 18 febbraio 2021

TUTTO AVRA' UNA FINE?

Tutto avrà una fine? Forse si, oppure neanche no.
C'è stato insegnato a rincorrere chimere, accumulare ricchezze, a distruggere tutto ciò che ci circonda e uccidere, massacrare, sezionare persino i nostri stessi fratelli, non curanti di ciò che c'è al di fuori della nostra misera sfera vitale e di quel tempo che c'è stato concesso per sperimentare il senso della vita stessa in questa dimensione. Ma se da un lato ci confrontiamo con difficoltà nel panorama trascendentale insito in noi, alle cui prime difficoltà preferiamo abbandonare ogni tentativo di crescita, dall'altro nonostante che siamo continuamente messi alla prova a risolvere teoremi meccanicistici, la cui importanza nel contesto cosmico, non ha nessun valore o quanto meno quel tanto che basterebbe a nutrirci per continuare a vivere, lottiamo giorno dopo giorno per conquistare ciò che non esiste.

La ricerca del vero significato della vita dovrebbe essere una costante, un obbiettivo indissolubile nella ricerca di noi stessi, perché per comprendere ciò che esiste la fuori dobbiamo prima conoscere a fondo noi stessi. La ricerca interiore per noi creature terrestri senzienti ha un valore inestimabile, ma preferiamo vivere una vita scialba, senza ideali, spostando la nostra attenzione su un fenomeno "olografico" che gratifica soltanto il nostro ego e non certo la nostra coscienza trascendentale.

Siamo i custodi di una coscienza cosmica che noi chiamiamo anima, ma siamo incapaci di comunicare con essa. Ella non ci risponde, perché si è assopita, preferisce non farsi contagiare da quel flusso distorto in cui noi quotidianamente amiamo sguazzarci dentro. Eppure basterebbe poco per risvegliarla e riconnetterla con noi stessi, permettendoci di comprendere chi e cosa siamo. Il tempo a nostra disposizione e troppo breve ma sufficiente a compiere quel balzo verso quella comprensione che è al di fuori dei dogmi religiosi o dei concetti meccanicistici a cui siamo stati abituati, pronta ad accompagnarci verso una consapevolezza superiore.
Perché essa non è la fine ma il fine a se stesso, la meta finale da raggiungere.

In disaccordo troviamo l'intero comparto scientifico, il quale sostiene che: "Tutto avrà una fine!" ipotesi avanzata dai matematici e dai fisici quantistici, i quali sostengono, secondo i loro modelli matematici della fisica quantistica, che l'universo, in un tempo distante decine e decine di miliardi avanti nel futuro, si spegnerà. Teoremi meccanicistici di futuri possibili, che oscurano persino il principio di base della stessa fisica, così come la conosciamo, il quale afferma che: "Nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma", quindi se le stelle, le galassie si disintegreranno, i buchi neri collasseranno distruggendosi a vicenda, persino l'energia prodotta da tutte queste collisioni sparirà ciò che alla fine resterebbe nello spazio vuoto e siderale saranno solo dei semplici fotoni, cioè sarebbero delle particelle elementari di energia radiante, corrispondente a un quanto di radiazione elettromagnetica, quindi non tutto cesserà di esistere. E' strano che una teoria così sofisticata pone una forte contraddizione su quanto viene affermato dagli stessi teorici quantistici, cioè che l'universo cesserà di esistere in tutte le sue forme e poi mi vengono a dire che le uniche particelle che resteranno sono i fotoni. C'è qualcosa che non quadra. Tuttavia mi chiedo: Se tutto questo è un futuro possibile che fine ha fatto l'energia oscura? Inoltre se tutto è stato creato o generato da un'unica fonte e presumibile che tutto dovrebbe ritornare alla medesima fonte, allora perché i fisici quantistici preferiscono omettere questo passaggio, sostituendolo con una plausibile e infinitesimale porta, attraversando la quale si creerebbero altri mini universi che a sua volta genererebbero la vita? Che sia quella porta che permetterà alla coscienza cosmica di ricostruire ciò che in un futuro assai lontano sarebbe destinato a finire?

C'è un video, con sottotitoli in italiano, molto ben fatto, sia nella sequenza delle immagini, sia nelle spiegazioni molto succinte e ben articolate che vi invito a guardare, nel quale si racconta i risultati ottenuti dai teoremi quantistici e quale sarà o dovrebbe essere la fine dell'universo.





 

domenica 10 gennaio 2021

KA TAN LA TERRA DEGLI ANTICHI DEI/ANUNNAKI: LE STRADE NEI CIELI DEGLI ANUNNAKI - II edizione

KA TAN LA TERRA DEGLI ANTICHI DEI/ANUNNAKI: LE STRADE NEI CIELI DEGLI ANUNNAKI - II edizione:   Con il precedente libro “Il tempio perduto degli Anunnaki”, del 2013, oggi ripubblicato con la formula  In dependently published ,  in una...

LE STRADE NEI CIELI DEGLI ANUNNAKI - II edizione

 Con il precedente libro “Il tempio perduto degli Anunnaki”, del 2013, oggi ripubblicato con la formula Independently publishedin una nuova versione aggiornata,  ....




.... c’eravamo lasciati con un’ipotesi secondo la quale nei territori del versante meridionale dell’Etna gli antichi dèi/Anunnaki, guidati dal dio Adranòs alias Adad, una divinità siciliana risalente al II millennio a.C., avevano realizzato delle strutture scientifiche, per analizzare e sondare il sottosuolo dell’intera area simetina (un termine utilizzato da alcuni cultori di storia patria locali, per identificare quella parte di territorio paternese, ricadente nella valle del Simeto e a ridosso del versante meridionale dell’Etna). Strutture che, a seguito di un’enorme esplosione del cono vulcanico, avvenuta intorno al V millennio a.C., furono trascinate nei fondali marini del Mediterraneo, di conseguenza ogni più piccola traccia risalente al periodo precedente l’eruzione, è andata perduta per sempre. Il libro inizialmente sembrava esaustivo, tuttavia, ulteriori ricerche ci hanno condotto ad analizzare fatti e circostanze che ci hanno guidato a un'ulteriore ipotesi, che ci ha permesso di individuare un corridoio aereo utilizzato dagli antichi dèi/Anunnaki, per raggiungere il loro avamposto siciliano. Questa ulteriore indagine chiarisce e rafforza molte delle idee proposte nel precedente libro.

Così il 31 dicembre scorso ho pubblicato il terzo volume di questa saga che sembra non avere fine, dal titolo "LE STRADE NEI CIELI DEGLI ANUNNAKI".  con codice ISBN 9798591006174





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Copyright dicembre 2020 

Angelo Virgillito

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