domenica 22 novembre 2015

KA TAN LA TERRA DEGLI ANTICHI DEI/ANUNNAKI: LA STORIA UMANA NEI RACCONTI DEI MITI ANTICHI

KA TAN LA TERRA DEGLI ANTICHI DEI/ANUNNAKI: LA STORIA UMANA NEI RACCONTI DEI MITI ANTICHI: Una delle tante raffigurazioni dell'Età dell'oro, ascritte in moltissime culture. L'immagine di un'età originaria priva ...

LA STORIA UMANA NEI RACCONTI DEI MITI ANTICHI


Una delle tante raffigurazioni dell'Età dell'oro, ascritte in moltissime culture. L'immagine di un'età originaria priva di dolori e fatiche, un <paradiso perduto> rispetto al tormentato tempo della storia dell'uomo, è uno dei temi più ricorrenti nel pensiero filosofico.


Leggere la storia dei miti antichi è come un tuffo negli accadimenti di un passato ormai dimenticato, eppure la ricchezza di dettagli, carichi d'esperienza e sapienza millenaria, potrebbero svelare delle verità inconfutabili. La loro disamina inizialmente ci conduce a rivivere quegli antichi fasti, dove uomini e dèi vivevano gli uni accanto agli altri. Un mondo fantastico che i moderni studiosi chiamano "Primo Tempo" o Età dell'oro, ciò non di meno questi racconti ancestrali, tramandati da una generazione all'altra, sono la storia non scritta di queste antiche civiltà.

Quetzacoatl, il serpente piumato, Xochicalco, secolo X D.C.

Raccontano di dèi irascibili, vendicativi, prepotenti e malvagi, che all'occorrenza, a volte, sapevano anche perdonare, molto di rado in verità, o dopo aver compiuto la loro personale vendetta contro quelle creature da loro stessi create. Un dio è un dio e nella concezione umana, o almeno è quello che da millenni ci viene insegnato, è un'energia che permea tutto il creato, è luce divina inestinguibile, è Amore. In natura, a parte l'uomo, una madre non farebbe mai soffrire suo figlio e tanto meno lo ucciderebbe. Eppure tutte queste divinità del passato hanno ucciso e fatto soffrire le loro creature, per testare la loro fede o per altre mille e frivole motivazioni.

Alcune sculture sono come i Rettiliani – le creature più antiche e malvagie, secondo gli ufologi.

Eppure non c'è studioso e accademico che sia disposto ad avallare l'ipotesi secondo la quale è più plausibile ipotizzare a una o più razze, poco importa se esse erano aliene o terrestri, con un intelletto superiore e in possesso di tecnologie avanzatissime, potessero essersi auto - nominatisi, dèi, facilitando in tal modo, la loro ascesa alla conquista e al potere dei popoli e dei territori.

D'altronde se l'ortodossia avallasse una tale congettura entrerebbe in contrasto con i poteri forti delle caste religiose che hanno fondato il loro impero sulla paura e sulla sottomissione dei popoli.

Maya, Tolteki, Inca, Sumeri, Assiri, Egizi, e tutte le altre antiche civiltà del passato, nel raccontare la loro Storia, nonostante il loro progresso industriale e sociale, descrivevano fatti e personaggi reali, che di divino non avevano nulla se non il fatto che erano in possesso di conoscenze e tecnologie che agli occhi di quelle antiche popolazioni erano prodigi divini.

Così ci ritroviamo stranamente, a rileggere eventi che accomunano tutte le antiche civiltà, come le lotte fratricide tra dèi e le medesime vendette sul genere umano.



Oggi siamo meno sprovveduti rispetto a qualche decennio fa, la comunicazione globale ha permesso un'interazione più veloce tra i popoli della Terra e lentamente ci rendiamo conto dell'enorme menzogna a cui siamo stati indotti a credere. Una menzogna che continua a essere indotta e diffusa in tempo reale sulle reti telematiche, sono informazioni distorte create per depistare e rendere dubbiose le nuove scoperte o quelle informazioni tenute nascoste da decenni o forse, da decine di secoli.


In molti nel corso della storia umana hanno tentato di svelare tali segreti e la loro "impudenza" li ha portati alla morte. Ancora oggi, scienziati, ufficiali o semplici ricercatori che hanno osato sfidare la "Casta" sono tutti morti o scomparsi in circostanze misteriose.

"Non ho la pretesa di insegnare niente a nessuno..." come dico sempre nelle mie conferenze, perché le mie verità sono il mio punto di vista, frutto di riflessioni e indagini, sulle quali non voglio convincere nessuno. Ciò che mi prefiggo è quello di spingere le persone a un'attenta riflessione, ponendosi al di fuori degli schemi e con una mente aperta, perché 2 + 2 non fa sempre 4 !!!


Copyriright  Angelo Virgillito


lunedì 16 novembre 2015

KA TAN LA TERRA DEGLI ANTICHI DEI/ANUNNAKI: La fine ingloriosa dell'umanità !!!

KA TAN LA TERRA DEGLI ANTICHI DEI/ANUNNAKI: La fine ingloriosa dell'umanità !!!: Serve a poco rimestare queste situazioni, se pur drammatiche, perché nonostante la consapevolezza di ciò che ci sta accadendo intorno, og...

La fine ingloriosa dell'umanità !!!


Serve a poco rimestare queste situazioni, se pur drammatiche, perché nonostante la consapevolezza di ciò che ci sta accadendo intorno, ognuno di noi continua a vivere il suo oblio di essere superiore, nella convinzione che, per quanto assurda sia questa realtà, lo rispecchia fedelmente in ogni suo pensiero. Confusi e stanchi ci uniamo a quel fiume di automi che inneggiano una sovranità che li possa guidare fin dentro il precipizio, dove l'umanità troverà il suo fine ultimo: il totale annientamento da ciò che è e rappresenta l'uomo nell'ingranaggio cosmico della vita. 




Ogni strage da l'11 settembre a quella di Parigi e tutte le altre che si sono e che si stanno perpetrando in ogni angolo del pianeta, hanno un che di mostruoso e di indicibile violenza gratuita, ciò non di meno le colpe non vanno addebitate a questi balordi che mentalmente condizionati si immolano, chi sa per quale turbinosa macchinazione psichica, ma a tutti gli altri, alle masse che ferite e sanguinanti continuano a proteggere i mandanti di queste stragi: politici, religiosi di ogni ordine e grado, e famelici personaggi assetati di potere. Eppure la maggioranza della popolazione mondiale sta a guardare, chiedendo ai suoi carnefici di continuare questo sterminio programmato. 






In Italia ci si accanisce contro i partiti di destra e di quelli di sinistra senza renderci conto che sono tutti figli della stessa faina. Cerchiamo di screditare le religioni, ma poi in cuor nostro, ci affidiamo a un dio che nemmeno esiste. Siamo ipocriti, stupidi e arroganti, convinti di essere al di sopra delle parti, quando in realtà, non siamo altro che pedine, numeri anagrafici che vengono utilizzati per le loro bellicose macchinazioni. 

Siamo prossimi alla fine, altro che libertà, ciò che sta accadendo non è altro che l'inizio della fine. Una fine ingloriosa, in verità, ma è ciò che l'umanità si merita, per il suo egoismo, per la sua ipocrisia, per la sua totale ignoranza !!!


domenica 8 novembre 2015

KA TAN LA TERRA DEGLI ANTICHI DEI/ANUNNAKI: Il corridoio aereo utilizzato dagli Anunnaki in Si...

KA TAN LA TERRA DEGLI ANTICHI DEI/ANUNNAKI: Il corridoio aereo utilizzato dagli Anunnaki in Si...: Durante la mia ultima conferenza a Ragalna, Catania (11 luglio 2015) proposi una mia nuova teoria, secondo la quale gli antichi dèi/Anunna(...

Il corridoio aereo utilizzato dagli Anunnaki in Sicilia

Durante la mia ultima conferenza a Ragalna, Catania (11 luglio 2015) proposi una mia nuova teoria, secondo la quale gli antichi dèi/Anunna(ki), dopo la catastrofica eruzione dell’Etna, avvenuta 8mila anni fa, che trascino ogni cosa presente sul versante orientale del vulcano, nelle profondità del Mediterraneo orientale, realizzarono una nuova base, ma questa volta la costruirono nel sottosuolo della valle del Simeto. Sì, ma dove? In realtà non esiste, o con molta probabilità sono andati perduti, ogni possibile riferimento archeologico o storico che possa fornirci degli indizi validi e reali. Ma non tutto è andato perduto, molte verità, se pur celate o nascoste in un particolare simbolismo, questi particolari indizi, a un attento ricercatore, svelano gli antichi segreti del passato e le connessioni che le popolazioni locali ebbero con gli antichi dèi. L’unica strada percorribile è l’aspetto religioso e linguistico, eredità dei primi colonizzatori dell’isola, anche se nel corso dei secoli ,ogni forma religiosa e linguistica, ha subito tutta una serie di trasformazioni che, il più delle volte, è persino difficile collocarle nel tempo. Ciò non di meno, nel corso dei secoli, gran parte del patrimonio sumerico ha mantenuto una propria identità religiosa e linguistica, tra le antiche popolazioni della valle simetina, la cui industrializzazione iniziò a svilupparsi con l’arrivo degli dèi, le cui leggende, tra l’altro, raccontano che realizzarono un tempio nei pressi della montagna di fuoco.
La terminologia da noi usata in tale contesto è dovuta a una fluidità di linguaggio, ma in realtà gli antichi dèi, che nel nostro caso sono identificabili negli Anunna(ki), per tutte quelle connessioni e interazioni che ho spiegato nel mio precedente libro “Il tempio perduto degli Anunnaki”, dove realizzarono delle strutture scientifiche, la cui corruzione storico-religiosa  e, per comodità, le popolazioni del versante orientale siciliano le ha definite come “templi”. Queste strutture molto plausibilmente furono erette nei pressi dell’area delle Salinelle, come racconta un’antica leggenda che narra dell’amore nutrito da Adranòs, nei confronti di una dèa della bellezza, non meglio identificata.
Tuttavia il territorio agli occhi di quest’antico visitatore dello spazio, specializzato in tecniche minerarie, sicuramente fu attratto da queste particolari eruzioni parossistiche, dalle quali fuoriuscivano anche dei gas. Tra i tanti elementi gassosi fu l’elio, questo gas nobile che catturò la sua attenzione. A questo punto possiamo ipotizzare che tutta l’area fu sottoposta ad analisi più approfondite. A determinarne la decisione fu la particolare presenza dell’Elio, un gas, secondo le ultime ipotesi e studi di retroingegneria, sicuramente utilizzato dagli Anunna(ki) per le loro navicelle spaziali, come abbiamo prima affermato.  A seguito di tale decisione furono istallate una serie di strutture scientifiche che gli permettessero di approvvigionarsi del prezioso gas e non solo la stessa sorgente acquifera poco distante, destò il loro interesse, dovuto alle particolari proprietà chimico-fisiche e l’eccessiva presenza di minerali di ferro disciolti in queste acque, che tra gli altri elementi c’era anche una percentuale di Elio.
Quella che inizialmente sembrava una ricerca vana, invece, si dimostro essere una vera miniera d’informazioni utili che riorganizzavano l’intero panorama della valle del Simeto.  Sull’’etimologia del nome Batarnù (antico nome arabo della città di Paternò, in provincia di Catania), siamo riusciti a risalire alla versione accadica la cui sincope araba “bayt”, è interconnessa a Bat Anu Bat che significa appunto casa, essendo l'accadico e l'arabo delle lingue semitiche, le analogie semantiche sono molto somiglianti.
Da un punto di vista simbolico, l’idioma Batarnù, le cui sillabe, come stiamo sostenendo, sono riconducibili alla radice sumerica, di conseguenza chiarisce, da un punto di vista cosmogonico, l’importanza del sito quale “via” da seguire per una rinascita spirituale. Infatti, suddividendo l’idioma Batarnù in sillabe, troviamo che:


Di conseguenza la sua interpretazione ha il seguente significato: La via dell’incarnazione dello spirito verso la luce (Sole). Ma andiamo avanti. Si potrebbe applicare lo stesso metodo al moderno nome della cittadina paternese e vediamo come:



Quindi se per PA s’intende Padre, per TER s’intende la Terra e ON equivale a Dio il suo significato dunque può essere letto come: “Questo è il luogo che riflette la luce di Dio”.
Ciò non di meno alcuni studiosi locali potrebbero obbiettare che in epoca pre-ellenica il nome del borgo aveva tutt’altra natura etimologica che si rifà all’assioma HIBLA, supponendo che l’antico borgo avesse delle desinenze femminili profondamente legate alla dea Madre o a Madre Terra, ma anche in questo caso il simbolismo legato all’interpretazione del nome fa un chiaro riferimento al Creatore dei Mondi, come si evince dalla grafica sottostante



 




Le mie ricerche a questo punto avevano subito una battuta d’arresto, finché nel riesaminare un’antica cartina geografica del territorio della valle simetina, non mi sono imbattuto su alcune contrade, la cui particolare disposizione geografica, mi spinse ad approfondire. Le contrade erano Gerbini, Bae, Portiere Stella e Scia, tutte stranamente disposte lungo una linea retta. Alcuni idiomi mi furono subito chiari, ma quello che sfuggiva era il termine della prima contrada Gerbini. Quello che sapevo della contrada di Gerbini risaliva alla seconda guerra mondiale e precisamente al 1944, periodo durante il quale questa contrada balzò agli onori della cronaca, ma anche uno dei punti nevralgici dell’aviazione americana. Dopo lo sbarco delle truppe alleate in Sicilia, l’esercito americano ristrutturò un vecchio aeroporto militare tedesco nei pressi di Gerbini, utilizzandolo per le loro incursioni e bombardamenti dei presidi ancora sotto il dominio tedesco.

 
foto originale scattata il primo giorno dello sbarco degli alleati in Sicilia, durante il quale un gruppo di militari italiani sono stati fatti prigionieri dalle truppe d’invasione. La foto è stata scattata dal ten CH Pamall, fotografo ufficiale della Royal Navy. Operazione Husky, Sbarco in Sicilia 1943, l'Italia, Seconda Guerra Mondiale


Una delle tante istantanee dello sbarco in Sicilia da parte delle truppe alleate. Nella foto si vedono soldati britannici in marcia sul suolo siciliano.

L’aeroporto, dopo la guerra fu abbandonato dagli americani che spostarono la loro sede in un nuovo sito, che come vedremo più avanti, è diventato uno dei centri militari più importanti del Mediterraneo. La contrada è stata ed è ancora oggi un territorio importante per gli agrumicoltori, i cui terreni si prestano particolarmente alla coltivazione di agrumi, grazie anche alla particolare vicinanza al fiume Simeto. C’è da chiedersi però, quale importanza ha ricoperto questo luogo per gli americani, per averlo scelto come base aerea e soprattutto perché fu scelto? Una coincidenza, dovuta al fatto che l’aeroporto esisteva già, forse! Ciò non di meno la scelta del luogo non fu americana ma tedesca, quindi dobbiamo chiederci perché i tedeschi scelsero proprio quel luogo? Per una questione di occultamento oppure perché erano in possesso d’informazioni che li poneva in correlazione con creature non terrestri?
D’altronde la fenomenologia inerente ai casi di avvistamenti di strani oggetti volanti rilevati sia dai radar sia dagli stessi aviatori, durante la 2a guerra mondiale, nei cieli di tutto il pianeta, da poco tempo aveva accesso serie preoccupazioni tra i membri degli stati maggiori degli eserciti coinvolti nel conflitto mondiale. La presenza di queste strani luci nei cieli determinò anche un’ufficializzazione del fenomeno. Ogni governo costituì degli organismi, più o meno ufficiali, per studiare il fenomeno. Fu un allarmismo giustificato, perché inizialmente si pensò che si trattasse di una nuova arma messa a punto dai Nazisti. Le accurate indagini che seguirono, sulla natura di queste strane palle luminose che apparivano improvvisamente nei cieli del pianeta, che spesso seguivano le squadriglie aeree nelle loro missioni di guerra, stabilirono che non avevano nessuna relazione con gli armamenti in dotazione alle nazioni in guerra.
Se non erano armi nemiche e se non erano effetti dovuti a fenomeni atmosferici, che cos’altro poteva essere? Gli scienziati e tanto meno lo stato maggiore dell’aeronautica inizialmente non seppero dare delle risposte e, per non preoccupare ulteriormente la popolazione, iniziarono ad attribuirli a fenomeni del tutto naturali o a palloni meteorologici.
Dopo le prime indagini si resero conto che l’umanità non era l’unica forma di vita presente nell’universo. Da quel momento ogni forma di disinformazione, depistaggio e occultamento, fu messo in atto da tutti i governi della Terra, per nascondere una verità che avrebbe sicuramente capovolto le leadership finanziarie, politiche religiose della Terra.
Iniziai a indagare sugli etimi di queste contrade, ma senza successo. Nessun documento storico ne spiegava il significato e tanto meno l’origine. L’etimologia del nome Gerbini, sembrava cancellata dalla storia, lo stesso accadde con il nome della contrada di Bae. Chiesi persino ai contadini più anziani, che conoscevano tali territori come le loro tasche, il significato di questi nomi, ma come avevo previsto, nessuno seppe spiegarne il significato.
“Bae è Bae ed è dopo Gerbini!” Mi risposero.
Alcuni appassionati di storia patria locale, tuttavia, potrebbero obbiettare che l’idioma sia una corruzione del termine giardini, d’altronde i diversi linguaggi che si sono sovrapposti con le differenti colonizzazioni hanno potuto alterare l’antico significato, ciò nonostante, noi servendoci della radice, riconducibile alla lingua sumera, siamo stati in grado di fornire la nostra personale traduzione di tali idiomi.






Di conseguenza il significato può essere letto e interpretato, come Corridoio di entrata delle navicelle o come li chiamavano le antiche popolazioni, carri volanti.
Un altro nome legato a una contrada paternese è BAE e anche in questo caso siamo riusciti a risalire al suo significato.




Da tale analisi deduciamo quindi, che l'idioma BAE si riferisce a un probabile ingresso di un un "Tempio" sotterraneo.  Analizzando la lettera E nella scrittura cuneiforme essa viene comunemente tradotta come “Tempio”, in realtà significa “Casa/Dimora/Residenza, quindi ben diverso dall’essere un semplice tempietto dedicato a questo o a quella divinità, ma tale significato va attribuito a una vera e propria dimora di un dio in carne e ossa (vedi Z. Sitchin “Le cronache terrestri rivelate”, pag. 237, dell’edizione italiana).
 Il nostro viaggio alla scoperta degli antichi etimi che da sempre le popolazioni della valle del Simeto hanno usato per indicare particolare aree territoriali, prosegue e più ci spostiamo verso oriente più si rafforza la nostra ipotesi. Infatti, una volta superata la contrada di BAE ci imbattiamo in quella successiva che con nostra grande meraviglia troviamo la contrada “PORTIERE STELLA”, cioè porta delle stelle, in questo caso non occorre nessuna interpretazione legata al simbolismo esoterico, che come abbiamo visto in molti toponimi è occultata all’interno delle stesse sincopi. Pertanto questa contrada rappresenta ed è l’ingresso, la porta d’accesso a quest’antica base sotterranea. Le sorprese sembrano non finire poco dopo ci imbattiamo in una nuova contrada e neanche a dirlo è conosciuta con il nome di contrada SCIA.
Sarà un susseguirsi di coincidenze del tutto casuali, ma noi tutti sappiamo che nulla è dato al caso, perché per ogni causa c’è un effetto e la toponomastica di tutte queste contrade che seguono un percorso lineare sono chiarificatrici e non lasciano alito a nessun dubbio: gli antichi colonizzatori dello spazio, cioè gli Anunna(ki), come nell’antica Mesopotamia, anche in Sicilia, nella valle Simetina, realizzarono una base servendosi di un preciso corridoio di discesa per potervi accedere. Abbiamo cercato di risalire a qualche altro significato, magari sconosciuto, ma né i proprietari terrieri tanto meno la miriade di contadini che da sempre lavorano queste terre riescono a spiegare perché queste contrade hanno tali nomi. L’unica risposta ricevuta è stata: … si è sempre chiamata così! 
A questo punto ci chiediamo chi attribuì il nome a queste contrade e perché?
Sicuramente furono le antiche comunità che in questi luoghi vissero in stretta collaborazione con i loro creatori. Di conseguenza possiamo ipotizzare che i nomi delle contrade fanno riferimento a un plausibile corridoio di discesa e di entrata delle navicelle Anunnake, che avrebbe condotto macchinari ed equipaggi in una più che probabile base aliena sotterranea e se in tale contesto accettiamo per veritiero le affermazioni fatte nel 2013, da un ex agente della CIA in pensione, il quale sostiene che nei pressi della base militare americana di Sigonella (CT) c’è una piattaforma sotterranea a più livelli, utilizzata fino agli anni ’70 da una razza extraterrestre, tutto diventa chiaro.

L'immagine riporta alcuni calcoli iniziali e i riferimenti della longitudine e della latitudine delle rispettive contrade presenti nella valle del Simeto, versante meridionale dell'Etna.

La notizia apparse nel 2013 e riportata da alcuni siti internet italiani che in seguito la smentirono, affermando che si trattava di uno scherzo orchestrato dagli amministratori del sito, giusto per giocare un po’. Sarà anche vero che la notizia sia una bufala, ma come spiegare allora che nella memoria collettiva delle tradizioni popolari legate al popolo paternese, c’è il ricordo di un’enorme caverna sotterranea, posta nella valle del Simeto, nei pressi dell’omonimo fiume?
Secondo questo racconto popolare tale caverna sarebbe stata utilizzata da gruppi delinquenziali per nascondere le loro attività illegali. Persino i tutori della legge negli anni settanta, avviarono una lunga serie d’indagini nel massimo riserbo che, secondo fonti non ufficiali, furono interrotte con la motivazione che non esisteva nessuna caverna sotterranea. Ciò non di meno il ricordo ancestrale rimane vivo nelle menti degli anziani paternesi.   
Il cover-up messo in atto dal Priorato di Sion, nel XI secolo d.C., controllato dalla Chiesa nei secoli successivi e supportato dagli americani dopo la seconda guerra mondiale, è la conferma che la valle del Simeto e tutto il versante meridionale dell’Etna, fu un luogo utilizzato dagli Anunna(ki) in epoca remota, anche se in realtà sono coinvolti tutti i territori e molti borghi che attorniano il maestoso vulcano siciliano. Un’ipotesi motivata da tutta una serie di circostanze, indizi e simbolismi, i quali sono riconducibili a questa particolare razza non terrestre. La decrittazione dei vari idiomi, i riferimenti a serpenti alati, a sorgenti ricche di Elio e alla presenza accertata di giganti nel territorio a ridosso del versante meridionale dell’Etna non lasciano dubbi, anche se non sono gli unici indizi. Un’altra circostanza pone dei dubbi ed è quella riferita alle piramidi a gradoni (figura 37) realizzate dai contadini in tutta l’area etnea. Questa tipologia è stata usata fino al 19° secolo dai contadini durante il dissodamento dei terreni e le pietre raccolte sono state accatastate formando proprio delle piramidi a gradoni. Una circostanza strana, perché tale accatastamento è riscontrabile soltanto nell’area etnea. Come se ciò non fosse sufficiente, ci imbattiamo in altre anomalie legate a luoghi, dove la presenza della Chiesa e la concentrazione religiosa sono state e sono preponderanti, ma da un punto di vista topografico il panorama assume un’importanza rilevante se posto in correlazione con quanto è stato esposto dai numerosi ufologi internazionali nel aver individuato un “corridoio” particolarmente utilizzato da aeromobili extraterrestri.

Copyright © Angelo Virgillito

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venerdì 6 novembre 2015

KA TAN LA TERRA DEGLI ANTICHI DEI/ANUNNAKI: Frequenze: l'interconnessione tra uomini, dèi e .....

KA TAN LA TERRA DEGLI ANTICHI DEI/ANUNNAKI: Frequenze: l'interconnessione tra uomini, dèi e .....: Vi aspetto tutti il ... 5 dicembre 2015  alle ore 16,00,  presso la sala convegni del CUS (Centro Universitario Sportivo), ...

Frequenze: l'interconnessione tra uomini, dèi e ... !!!

Vi aspetto tutti il ...

5 dicembre 2015 

alle ore 16,00,

 presso la sala convegni del CUS (Centro

Universitario Sportivo), 

ingresso in via S. Sofia, Catania (Cittadella universitaria)

Ingresso libero !!! 

 Si svolgerà una conferenza dal tema:

Frequenze: l'interconnessione tra uomini, dèi e ... !!!




Un appuntamento veramente coinvolgente, dove saranno spiegate le motivazioni che hanno indotto gli organizzatori [Angelo Virgillito (ricercatore e scrittore) e Alfio Leocata (maestro e ricercatore musicale)] ad organizzare un evento di tale portata e importanza a cui è stato dato un'impronta chiarificatrice gà nel titolo: "Frequenze: l'interconnessione tra uomini, dèi e ... !!! " Nel corso dell'incontro il ricercatore e scrittore Angelo Virgillito, presenterà in Prima Nazionale il suo ultimo lavoro dal titolo "GLI ALIENI ... DEL PIANETA TERRA - Un'indagine sulla genesi dell'uomo articolata sulle conoscenze scientifiche e antropologiche in relazione all'ipotesi extraterrestre".



vedi evento su FB:

https://www.facebook.com/events/1168037146545478/

mercoledì 4 novembre 2015

KA TAN LA TERRA DEGLI ANTICHI DEI/ANUNNAKI: Prossimi alla stampa definitiva del mio ultimo lib...

KA TAN LA TERRA DEGLI ANTICHI DEI/ANUNNAKI: Prossimi alla stampa definitiva del mio ultimo lib...: Questa è la copertina definitiva, ancora fresca di stampa, del mio prossimo libro " Gli alieni... del pianeta Terra!!!",  ...

Prossimi alla stampa definitiva del mio ultimo libro

Questa è la copertina definitiva, ancora fresca di stampa, del mio prossimo libro " Gli alieni... del pianeta Terra!!!", 





Il libro sarà presentato in prima nazionale nel corso del'evento del 5 dicembre 2015 a Catania. Evento che prevede delle novità veramente innovative. Una complessa indagine con sviluppi sorprendenti !!!

Cercami su Fb ai seguenti Url: https://www.facebook.com/Angelo-Virgillito-1452000308459847/?ref=hl
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KA TAN RELIGIONE E SPIRITUALITA': LA VERITA' CI RENDE LIBERI

KA TAN RELIGIONE E SPIRITUALITA': LA VERITA' CI RENDE LIBERI : LA VERITA' CI RENDE LIBERI   A volte preso dal vortice caotico de...