domenica 22 novembre 2015

LA STORIA UMANA NEI RACCONTI DEI MITI ANTICHI


Una delle tante raffigurazioni dell'Età dell'oro, ascritte in moltissime culture. L'immagine di un'età originaria priva di dolori e fatiche, un <paradiso perduto> rispetto al tormentato tempo della storia dell'uomo, è uno dei temi più ricorrenti nel pensiero filosofico.


Leggere la storia dei miti antichi è come un tuffo negli accadimenti di un passato ormai dimenticato, eppure la ricchezza di dettagli, carichi d'esperienza e sapienza millenaria, potrebbero svelare delle verità inconfutabili. La loro disamina inizialmente ci conduce a rivivere quegli antichi fasti, dove uomini e dèi vivevano gli uni accanto agli altri. Un mondo fantastico che i moderni studiosi chiamano "Primo Tempo" o Età dell'oro, ciò non di meno questi racconti ancestrali, tramandati da una generazione all'altra, sono la storia non scritta di queste antiche civiltà.

Quetzacoatl, il serpente piumato, Xochicalco, secolo X D.C.

Raccontano di dèi irascibili, vendicativi, prepotenti e malvagi, che all'occorrenza, a volte, sapevano anche perdonare, molto di rado in verità, o dopo aver compiuto la loro personale vendetta contro quelle creature da loro stessi create. Un dio è un dio e nella concezione umana, o almeno è quello che da millenni ci viene insegnato, è un'energia che permea tutto il creato, è luce divina inestinguibile, è Amore. In natura, a parte l'uomo, una madre non farebbe mai soffrire suo figlio e tanto meno lo ucciderebbe. Eppure tutte queste divinità del passato hanno ucciso e fatto soffrire le loro creature, per testare la loro fede o per altre mille e frivole motivazioni.

Alcune sculture sono come i Rettiliani – le creature più antiche e malvagie, secondo gli ufologi.

Eppure non c'è studioso e accademico che sia disposto ad avallare l'ipotesi secondo la quale è più plausibile ipotizzare a una o più razze, poco importa se esse erano aliene o terrestri, con un intelletto superiore e in possesso di tecnologie avanzatissime, potessero essersi auto - nominatisi, dèi, facilitando in tal modo, la loro ascesa alla conquista e al potere dei popoli e dei territori.

D'altronde se l'ortodossia avallasse una tale congettura entrerebbe in contrasto con i poteri forti delle caste religiose che hanno fondato il loro impero sulla paura e sulla sottomissione dei popoli.

Maya, Tolteki, Inca, Sumeri, Assiri, Egizi, e tutte le altre antiche civiltà del passato, nel raccontare la loro Storia, nonostante il loro progresso industriale e sociale, descrivevano fatti e personaggi reali, che di divino non avevano nulla se non il fatto che erano in possesso di conoscenze e tecnologie che agli occhi di quelle antiche popolazioni erano prodigi divini.

Così ci ritroviamo stranamente, a rileggere eventi che accomunano tutte le antiche civiltà, come le lotte fratricide tra dèi e le medesime vendette sul genere umano.



Oggi siamo meno sprovveduti rispetto a qualche decennio fa, la comunicazione globale ha permesso un'interazione più veloce tra i popoli della Terra e lentamente ci rendiamo conto dell'enorme menzogna a cui siamo stati indotti a credere. Una menzogna che continua a essere indotta e diffusa in tempo reale sulle reti telematiche, sono informazioni distorte create per depistare e rendere dubbiose le nuove scoperte o quelle informazioni tenute nascoste da decenni o forse, da decine di secoli.


In molti nel corso della storia umana hanno tentato di svelare tali segreti e la loro "impudenza" li ha portati alla morte. Ancora oggi, scienziati, ufficiali o semplici ricercatori che hanno osato sfidare la "Casta" sono tutti morti o scomparsi in circostanze misteriose.

"Non ho la pretesa di insegnare niente a nessuno..." come dico sempre nelle mie conferenze, perché le mie verità sono il mio punto di vista, frutto di riflessioni e indagini, sulle quali non voglio convincere nessuno. Ciò che mi prefiggo è quello di spingere le persone a un'attenta riflessione, ponendosi al di fuori degli schemi e con una mente aperta, perché 2 + 2 non fa sempre 4 !!!


Copyriright  Angelo Virgillito


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