Da questo mio blog e insieme con voi, vorrei ripercorrere, con diversi articoli, quel periodo, durante il quale sono stato protagonista
di un programma radiofonico dal titolo “Misterius”, andato in onda durante gli anni ’80, ogni lunedì sera, dalle ore 18,00 alle ore 20,00, ma soltanto per alcuni mesi, da una delle tante
stazioni radiofoniche siciliane che furono create in quegli anni, un po’ in tutte le città
italiane, così come ho scritto in un articolo precedente http://lastoriasegretadellasicilia.blogspot.com/2015/12/i-miei-primi-passi-alla-scoperta-dei.html?spref=fb
Le motivazioni che mi hanno spinto a rendervi partecipi di questa mia
esperienza è dettata dalle incongruenze, che dal mio punto di vista sono rimaste tali, che si ponevano i ricercatori di
allora alle quali , ancora oggi, noi cerchiamo di dare delle risposte esaustive e plausibili. Certo, molti sono stati i passi compiuti
da eminenti ricercatori internazionali nel tentativo di svelare i molti misteri
che circondano la sfera vitale umana, ma se dovessimo riportare tali progressi
graficamente rimarremmo attoniti, perché ciò che vedremmo è una linea che in
questi ultimi 30 anni si è appena scostata dal punto zero. Le scienze hanno compiuto notevoli passi da gigante, ma i segreti sulla genesi umana, sulle strutture megalitiche presenti su tutto il pianeta, gli strani simboli incisi su pietre e montagne, erano e lo sono ancora, misteri su cui il dibattito è accesissimo e a volte, persino cruento.
Oggi, abbiamo a
disposizione ricerche e ipotesi più o meno probabili o plausibili, su cui
discutere, mentre alcuni governi hanno declassificato centinaia di documenti,
ritenuti fino a qualche anno addietro Top Secret, inerenti avvistamenti,
contatti e rapimenti ufologici e noi, come tanti bambini a cui è stato appena
comprato un gelato, siamo felici, convinti di aver vinto chi sa quale
battaglia, chi sa quale guerra. In realtà le diverse agenzie governative hanno
soltanto intorpidito le acque della conoscenza. E lo hanno fatto per nascondere
delle verità ben più grandi del singolo avvistamento di una sfera o di un
oggetto, perché? Quale macchinazione si cela dietro questi misteri agghiaccianti,
di terre insospettate, di creature mostruose, tanto da sembrare impenetrabili,
di cui la gente ha paura persino di parlarne? In questi ultimi 35 anni forse l’unico dato certo
è quello secondo il quale si è preso coscienza di una presenza costante nei
cieli della Terra di oggetti non identificati e non identificabili, per il
resto i misteri di quel tempo sono rimasti. Nel frattempo sono nate centinaia
di teorie, molte delle quali credibili, ma qual è quella che corrisponde al vero?
Quello che
segue sono stralci di quel vecchio copione che io insieme con mia moglie Angela
(il programma era condotto da entrambi) abbiamo trasmesso radiofonicamente.
Districarsi oggi su piani che racchiudono
l’ignoto, l’insondabile panorama misterico che ancora avvolge la genesi umana, nonostante
le scoperte e i ritrovamenti archeologici, che hanno permesso a studiosi e
ricercatori di ricostruire parte della storia passata, per quel che se ne dica,
è più vasto di quello di ieri, anche se le conquiste scientifiche potrebbero
far pensare il contrario. Nella maggioranza delle volte però, ogni nuova
scoperta o ritrovamento archeologico anziché fornire risposte ha posto una
miriade di domande, alle quali studiosi e accademici non riescono a decifrarne
il significato.
E come nel passato anche oggi, quando si pensa di
aver trovato l’accesso, la porta d’entrata aperta, invece, ci si ritrova a risolvere
altri enigmi, altri misteri, con altre cento porte sbarrate da simboli e segni
indecifrabili. Per quello che fino ad ora siamo riusciti a ricostruire della
storia del nostro passato, possiamo affermare che l’uomo ha fondato la sua
esistenza su una cortina di labili certezze. Certezze che gli furono insegnate
e che egli rese indispensabili per vivere in un mondo in cui, in fondo, si
sapeva ben poco. Ogni evento nella maggioranza dei casi veniva spiegato in
termini ultraterreni: la nascita, la malattia, persino il mutamento delle
stagioni. Sin dai tempi antichi a l’uomo gli fu insegnato che tutto ciò che gli
accadeva o che si verificava intorno alla sua stessa esistenza era opera degli
dèi del cielo. Il Mistero, così come oggi lo concepiamo, aveva una dimensione
quasi inesistente; tutto era deciso dall’Alto: tutto aveva, quindi, una sua
spiegazione in termini metafisici legati alle divinità del cielo e della terra,
come la Grande Madre.
Le prime avvisaglie però, della vera rivoluzione
umana si ebbero subito dopo il Diluvio, dal quale una ristretta cerchia di
umani furono salvati dalla distruzione. Uomini, che noi oggi sappiamo furono
migliorati nelle loro costituente vitale (DNA), ai quali fu insegnato come coltivare
i campi e allevare alcune razze di animali. Ma ciò che gli antichi dèi non
hanno mai compreso è quella componente divina che insita nell’uomo. Egli è
figlio dell’evoluzione cosmica e come tale in esso persistono tutte quelle
componenti celesti, esternazione del Principio Primo. Infatti, passarono
diversi millenni e l’uomo iniziò a porsi domande su domande e furono talmente
tante che alla fine entrò in conflitto esistenziale con i suoi stessi creatori,
che fino a quel momento l’avevano utilizzato per i loro scopi.
La maggior parte degli dèi che fino a quel
momento avevano condiviso gli stessi spazzi con gli umani, ritornarono sui loro
pianeti d’origine, ma alcuni di loro rimasero come osservatori. A quel punto l’uomo
si sentì libero di agire. Ma loro, gli antichi dèi, in realtà, non hanno mai
abbandonato questo pianeta, si sono spostati su una dimensione diversa, dalla
quale hanno continuato e continuano ancora oggi a manipolare le nostre menti
grazie ad alcuni traditori dell’umanità. Uomini, creature terrestri che di
umano hanno soltanto le sembianze; vengono definiti in tanti modi ma sono
soltanto dei viscidi vermi che per una manciata
di monete, hanno tradito il genere umano.
L’uomo, con le regole fissate dagli antichi dèi, nonostante
tutto iniziò a progredire, ma le conquiste scientifiche hanno avuto come
conseguenza un risvolto impensabile: chiudere le risposte in paradigmi inaccessibili,
impedendo alla ricerca di svilupparsi oltre quei confini imposti. Ecco schiudersi
davanti agli occhi increduli degli antichi ricercatori, affascinante e
tentatore, l’ignoto, lasciandoli smarriti, sperduti in un deserto oscuro, dove
cielo e terra si rimestano di continuo, nel quale hanno perso la loro stessa identità
universale …
Continua …
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Angelo Virgillito
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