“Gli Alieni… del pianeta Terra – Un’indagine sulla genesi
dell’uomo articolata sulle conoscenze scientifiche e antropologiche in
relazione all’ipotesi extraterrestre” è l'ultimo libro dello scrittore e ricercatore indipendente Angelo Virgillito, presentato in
prima nazionale all’Università di Catania, nella sala convegni del CUS (Centro
Universitario Sportivo) il 5 dicembre 2015. Il libro edito dall’ass. “La Rosa
dei Venti” si compone di 280 pagine, in cui l’autore pone in relazione tutta
una serie di anomalie genetiche presenti nell’uomo. Un’indagine che spazia a
tutto tondo per evidenziare l’aspetto extraterrestre della genesi umana.
Per meglio comprendere il contenuto del libro vi propongo
alcuni stralci significativi presenti nei diversi capitoli del libro.
“L’universo è
un’opera di meravigliosa armonia, di bellezza e d’equilibrio. Sono possibili
altri universi, fondati su altre formule. Quello in cui si trova l’uomo è il
risultato di una scelta nel pensiero di quel principio immenso, inconoscibile,
indefinibile, da cui sono nati gli dèi, la materia e la vita. Il mondo
minerale, vegetale, animale e umano, il mondo sottile degli spiriti e degli dèi
esistono l’uno mediante l’altro, l’uno per l’altro. Non possono esserci un vero
approccio al divino, o una ricerca dello stesso, una scienza, una religione,
una mistica che non tenga conto di quest’unità fondamentale del creato.”
Tale concetto
espresso nel 1979, da Alain Danièlou,
ricercatore e studioso delle antiche religioni nel suo libro “Śiva e Dioniso”,
rispecchia il fenomeno religioso intrinseco alla natura stessa dell’uomo, che
sin dalla sua nascita, è andato alla ricerca del divino. Una diaspora che ha
annichilito studiosi e filosofi di ogni tempo. Ci chiediamo dunque, che cos'è l'universo?
Una
domanda semplice alla quale da millenni l'uomo cerca di fornire una risposta
esauriente. Da un punto di vista scientifico è comunemente definito come il
complesso di tutto lo spazio con ciò che contiene, materia
ed energia, i pianeti, le stelle, le galassie e il vuoto dello spazio
intergalattico che vuoto non è. Ciò non di meno e nonostante le numerose
speculazioni, esso è e rappresenta quella parte scomposta del Primo Eone, del
Principio Uno.
Nella visione gnostica questa
scomposizione rappresenta le varie emanazioni del Dio primo, noto anche come l'Uno, la Monade, Aion Teleos
(l'Eone Perfetto), Bythos (greco per
Profondità), Proarkhe (greco per
Prima dell'Inizio), Arkhe (greco per
Inizio). Questo primo essere è anch'esso un eone e contiene in sé un altro
essere noto come Ennoia (greco per
Pensiero), o Charis (greco per
Grazia), o Sige (greco per Silenzio).
L'essere perfetto, in seguito, concepisce il secondo e il terzo eone: il
maschio Caen (greco per Potere) e la
femmina Akhana (Verità, Amore).
L'universo quindi è vita, è armonia, è
dialogo, è un continuo fluire d'informazioni da e per, ma noi umani non siamo
più in grado di comunicare perché
siamo diventati sordi al richiamo primordiale. Siamo stati indotti a
de-evolverci, ci hanno portato a odiare il fratello e ad amare un dio, che
probabilmente neanche esiste; siamo costretti a servirci dei loro prodotti, che
sono dannosi per il nostro delicato equilibrio biologico, perché ci vogliono
tutti malati e a loro assoggettati. Se tutto è partito dall'Uno, tutto dovrà
ritornare all'Uno, quindi credo che questa nuova era sia l'Era del ritorno e
del riequilibrio armonico del creato; infatti, la crescita in conoscenza sta
diventando sempre più esponenziale e ciò dimostra che, nell'uomo si sta
risvegliando quel divenire assopito, altrimenti questa meravigliosa creatura
che è l'uomo, non avrebbe motivo di esistere. Pertanto è una conditio
sine qua non se noi profani ci poniamo alcune domande:
Siamo realmente i
figli di quell’Adamo creato da Dio dall’argilla della Terra e di quell’Eva
creata da una delle sue costole, la cui discendenza generò l’umanità?
Oppure l’uomo è
il risultato di quel Phatos genetico
ottemperato da menti evolute che dal “Cielo scesero sulla Terra”?
[…]
Membri della comunità
scientifica che hanno analizzato
la teoria della risonanza morfica,
enunciata per la prima volta dal biologo britannico Rupert
Sheldrake
secondo il quale tale risonanza implica
un universo non meccanicistico
governato da leggi che sono esse stesse soggette a cambiamenti, hanno
sentenziato che le affermazioni di Sheldrake sconfinano nella pseudoscienza. I
critici rilevano la mancanza di prove a sostegno della teoria sulla risonanza
morfica e l'incongruenza dell'idea basata su dati presi dalla genetica e dall'embriologia,
ed hanno inoltre espresso la preoccupazione che la popolare attenzione
suscitata per i libri e le apparizioni in pubblico di Sheldrake, danneggino la
comprensione che le persone hanno in merito ai dogmi della scienza. Nonostante
l'accoglienza negativa da parte della comunità scientifica, le idee di
Sheldrake hanno trovato supporto dal movimento New Age. Sheldrake sostiene che
la scienza debba incorporare la medicina alternativa, la parapsicologia e
prestare maggiore attenzione al pensiero olistico, che dal nostro punto di
vista potrebbe allargare il già complicato panorama della creatura Homo e
aprire nuovi orizzonti di ricerca che faciliterebbero la conoscenza della
natura umana, ma questa è tutt’altra storia. Le implicazioni inter-soggettive
che ne potrebbero derivare ribalterebbero le convinzioni sociologiche su cui si
fonda la civiltà umana.
Nel gennaio 2013 lo
scienziato tenne una conferenza a Londra, nella quale espose le sue perplessità
in merito alle interpretazioni attuali della scienza. In particolare si soffermò
sul fatto che apparentemente la velocità della luce sia varia nel corso del tempo, così
come la costante di gravitazione universale. Un concetto talmente
rivoluzionario che il comitato scientifico sospese la pubblicazione del video,
contestandogli alcune inesattezze, mentre altri gruppi, considerarono tale
decisione come una mera censura.
Lo stesso discorso viene
applicato per i molti fautori dell’energia orgonica, il cui termine fu coniato
dallo psichiatra e psicoanalista Wilhelm
Rech (1897 -1957) per definire un’ipotetica forma di energia che descrisse in alcuni esperimenti
pubblicati alla fine degli anni trenta. Egli affermò che l'energia dell'orgone
(o energia orgonica) permeava tutto lo spazio, era di colore blu e che certe forme di malattia erano la conseguenza
dell'impoverimento del blocco dell'energia all'interno del corpo. La teoria
dell'orgone è considerata inattendibile da tutta la comunità scientifica,
perché incompatibile con le attuali conoscenze scientifiche e priva di conferme
sperimentali.
Concetti che potrebbero
esser simili (ma non uguali) all'energia dell'orgone sono: l’aura, l’Elan
vital, la Kundalini, il Prana, l'energia Ki
[nome dato all'energia "interna" del
corpo umano ricorrente in tutte le aree soggette all'influenza culturale cinese (Giappone, Corea), ma spazia da ambiti
prettamente filosofici alle arti
marziali o la medicina
tradizionale cinese fino alla
Geomanzia, Idraulica, Pittura, Calligrafia e poetica. La pronuncia in italiano
è “ci”.], l'espressione New age di
corpo sottile, corpo eterico, Forza Odica, radionica e magnetismo animale.
[…]
Un mistero che
perdura sin dalle origini umane, anche se nel corso dei secoli, molti studiosi
di ogni disciplina scientifica, filosofica, esoterica e religiosa, hanno
elaborato teorie su teorie per dare o definire una giusta causa che spieghi la
natura metafisica dell’uomo e le sue interazioni con le energie vibrazionali
dell’universo. I primi a tentare di spiegare quali processi accendono il
pensiero metafisico sono stati i grandi filosofi del periodo classico ai quali
oggi si sono aggiunti una miriade di santoni di ogni genere e grado le cui idee
vanno aldilà della stessa fantasia umana. Sin dalle origini la metafisica è
stata sostanzialmente identificata con l'episteme, termine greco che oggi traduciamo con scienza. Per
Platone tuttavia la metafisica
riguardava un tipo di riflessione umana che precede la speculazione scientifica
stessa, tenendo egli in scarsa considerazione la ricerca naturalistica poiché “volgare”
e inessenziale, mirando piuttosto a vedere l'invisibile. Non era così per
Aristotele per il quale la
metafisica, o meglio la filosofia, la scienza prima, si assumeva il compito di
fornire alle scienze che trattavano dell’essere particolare, la necessaria
definizione dell’essere in quanto tale: non era possibile definire l'essere
particolare, punto di partenza di ogni scienza peculiare se prima non si
definiva l'essere in generale; la metafisica, quindi, nasceva come pretesa di
fondamento "scientifico" di tutte le scienze particolari.
Dopo che
l’empirismo anglosassone ebbe
svalutato il contributo dato dalla metafisica al sapere scientifico,
riconducendo quest'ultimo all'ambito esclusivo dell'esperienza, il filosofo Immanuel Kant, che fu ritenuto uno dei più importanti esponenti dell'illuminismo tedesco
e anticipatore - nella fase finale della sua speculazione - degli elementi
fondanti della filosofia idealistica, capovolse il modo di intendere la
scienza, sostenendo che: non è l'osservazione dei fenomeni a plasmare le nostre
conoscenze, ma sono le nostre categorie mentali a plasmare la visione del mondo
che abbiamo.
Fu così in parte
rivalutato l'apporto della metafisica, al punto che l'idealista Johann Gottlieb Fichte, titolò la sua opera fondamentale Dottrina della scienza. Con
l'avvento del positivismo la
metafisica venne nuovamente estromessa dal dibattito scientifico, anche se nel
primo Novecento Albert Einstein ripropose un modello di conoscenza, in
cui le leggi di causa-effetto della fisica non
erano più intese in senso meccanicistico, ma come specchio delle leggi
razionali del pensiero, secondo l'ottica tipicamente spinoziana.
Tali imposizioni hanno condotto l’uomo a
comportamenti sempre più razionali, modificando, di fatto, l’equilibrio
naturale delle leggi che regolano la vita nell’universo. Secondo la scienza
ufficiale l'universo sembra comportarsi in modo
da seguire regolarmente un insieme di leggi e
costanti fisiche. Secondo l'attuale modello standard della fisica, tutta la materia è
composta di tre generazioni di leptoni e quark, che sono entrambi fermioni.
Queste particelle elementari interagiscono
attraverso almeno tre interazioni fondamentali: l’elettrodebole che
comprende l’elettromagnetismo e
la forza nucleare debole, la forza nucleare forte descritta dalla cromodinamica quantistica e
la gravità, che è descritta al meglio dalla relatività generale.
Prima di andare
oltre nella nostra indagine, dovremmo chiarire il panorama in cui l’uomo si è
mosso e continua a spostarsi all’interno della propria sfera vitale e quali
potrebbero essere le cause o le influenze che hanno favorito soltanto l’aspetto
razionale, trascurando deliberatamente quello spirituale e creando, di fatto,
un paradosso nell’equilibrato processo evoluzionistico dell’universo.
[…]
Troppo complicato è stato il
divenire del genere umano per essere solo il frutto dell’evoluzione naturale,
come incomprensibile è il suo rapportarsi con le energie fluttuanti
dell’universo. Due mondi distinti ma interconnessi, dove l’uno non può esistere
senza l’altro, difatti, soltanto adesso alcuni ricercatori internazionali hanno
avviato una ricerca più ponderata sulle interazioni dei campi elettromagnetici
terrestri con l’uomo. I primi risultati hanno aperto un nuovo e vasto panorama
sulle implicazioni della mente umana ed è grazie al lavoro svolto da due
eminenti studiosi: Joseph Puleo e Leonard Horowitz,
autori del libro “Healing Codes for the Biological Apocalypse”, i quali sono
stati fra i primi a dedicarsi all'apprendimento dei giovamenti fisici
conseguiti dall'ascolto di particolari frequenze armoniche.
I due ricercatori
con uno studio approfondito sulla numerologia sono stati in grado di
individuare una prima serie di frequenze, definendole primarie, che influivano sugli aspetti
vibrazionali dell’uomo. Tali toni o frequenze
fanno parte della scala musicale (Do = 396 HZ, Re = 417 HZ, Mi = 528
HZ, Fa = 639 HZ, SOL = 741 HZ, LA = 852 HZ). Hanno altresì dimostrato che tali
toni interagiscono con specifiche aree del cervello umano. Successivi studi
hanno ampliato il campo delle frequenze, infatti, alle prime sei sono state aggiunte altre 3 e da allora a oggi il loro numero è
notevolmente cresciuto, fino ad arrivare a 26 frequenze.
Esistono dunque dei
suoni, caratterizzati da particolari frequenze non sempre percepibili
dall’orecchio umano, che influenzano enormemente la fisiologia dell’essere
umano, i cui ritmi armonici, secondo i moderni detrattori di tale studio,
interagendo con i neuro-trasmettitori celebrali conservano tutta una serie d’informazioni
strettamente connesse alle leggi della creazione universale. Infatti, è
risaputo che facendo uso di determinate frequenze pure, libere cioè da
qualunque interferenza elettromagnetica, la ricerca interiore, è facilitata e
fluidamente accompagnata. Tali studi hanno determinato la nascita di una nuova disciplina
scientifica, denominata dai ricercatori Cimatica;
essa riunisce e studia le onde e i suoni che creano forme geometriche armoniose
aventi un effetto morfogenetico sugli esseri viventi e su organismi che sono in
grado di generare la vita.
Potranno essere i
suoni e la luce, gli strumenti della medicina del futuro, come sono stati
anticipati, nella fortunata serie televisiva, del secolo scorso, Star Trek, il
cui medico di bordo utilizzava un piccolo strumento che emetteva degli strani
suoni per curare i malati?
Nel frattempo un’equipe
di scienziati di un istituto giapponese (I.H.M. Research Institute), ha
condotto una ricerca su queste frequenze vitali, servendosi di una fotocamera
ad alta definizione è riuscita a fotografare alcune formazioni di cristalli d'acqua
a una temperatura costante di -25 gradi.
Le foto scattate
durante le diverse influenze frequenziali hanno dimostrato una differente configurazione
dei cristalli a seguito delle diverse frequenze che li hanno sollecitati. Tale
teoria però non è nuova negli ambienti scientifici, già Nikola Tesla, agli inizi del secolo scorso, sosteneva che i tre
numeri principali che costituiscono l'universo sono il 3, il 6 e il 9, che nelle giuste proporzioni si conformano alle frequenze
presenti nell’universo. Difatti, com’è stato dimostrato, la frequenza
528 Hz (5+2+8=15 1+5 =6), definita dai ricercatori “frequenza Miracolo”,
corrisponde alle vibrazioni delle eliche del DNA, che nel momento statico della
mente umana ha la capacità di auto-rigenerare gran parte dei filamenti
danneggiatisi nel corso della vita.
[…]
Se ipotizzassimo per un solo istante che l’uomo è
l’emanazione divina della “Creazione” stessa, cioè se noi stessi fossimo le
particelle che la costituissimo, potremmo allora pensare che i nostri antenati
furono “gli angeli caduti” raccontati nei testi masoretici o gli dèi che “dal
cielo scesero sulla Terra”, come raccontano le cronache sumero-accadiche prima
e assiro-babilonesi dopo, e tutti gli altri testi religiosi sviluppatisi nel
resto delle culture sparse sul pianeta, il cui compito assegnatogli era quello
di guardiani, osservatori, ambasciatori di quel Ka divino?
Perché tutte le cronache delle antiche civiltà
fanno riferimento a “età” particolari, durante le quali questi antichi dèi o
Angeli, che dir si voglia, hanno vissuto in perfetta simbiosi armonica con il
creato, tanto da spingere i primi narratori della Storia a riportarne la
memoria?
Se gli accadimenti di quel passato remoto
riflettessero un tale principio, che cosa determinò l’imbarbarimento o una più
plausibile sorta di de-evoluzione quantica, tanto da trasformare questi “angeli
caduti” in ciò che noi, oggi, rappresentiamo?
A dar credito
a una congettura del genere si verrebbe tacciati, nella migliore delle ipotesi,
come pazzi visionari, ciò non di meno nel libro di Igor Sibaldi, “Il codice segreto del Vangelo”, Gesù nei suoi pochi
anni di predicazione sostiene proprio questo concetto, là dove un’impercettibile
e invisibile parte, emanazione di quel Dio unico e universale, è parte
integrante della nostra natura umana. “Cercate Dio in voi stessi e in tutto ciò
che vi circonda, perché Egli è nell’albero, nella pietra, in noi …”. Sarà
questo il motivo per il quale quelle razze, ritenute le più pericolose presenti
nell’universo, hanno preferito non distruggerci, ma avrebbero scelto di trasformare
il pianeta in un’enorme dispensa dalla quale, assorbendo gran parte della
nostra essenza vitale, quindi divina, avrebbero attinto indisturbati?
In ultima
analisi potremmo ipotizzare che essi si nutrono delle nostre paure e dei nostri
drammi; assottigliano di volta in volta la nostra stessa energia vitale,
costringendoci a rigenerarla con enormi sacrifici, ma non tutti riescono a
superare queste continue crisi, che gli studiosi li definiscono esistenziali,
così ci si ritrova a dover assistere a drammi sempre più irruenti e
raccapriccianti, a causa dell’uomo si è imbarbarito.
I filosofi pitagorici ritenevano che il corpo fosse la prigione dell'anima;
le religioni nel corso dei secoli hanno affermato con forza l’elemento
spirituale dell'essere umano. In epoca contemporanea, anche la scienza si sta
spingendo oltre i confini del corporeo per cominciare a esplorare, nell'abito
della fisica quantistica, la possibilità che la coscienza umana sia una realtà sussistente e indipendente dal corpo.
Molte persone descrivono il professor William
A. Tiller, come uno scienziato in anticipo sui tempi, le sue riflessioni
più intriganti fanno riferimento a idee che vanno molto al di là delle teorie
scientifiche convenzionali sulla natura della coscienza umana: egli ipotizza
l'esistenza di energie sottili che
vanno oltre le quattro forze fondamentali, le quali lavorano di concerto
con la coscienza umana. Tiller, le cui idee sono contenute sul sito web della
sua fondazione, è convinto che la
nostra mente e le nostre emozioni possano evolversi al punto tale da avere la
capacità d’influenzare la nostra vita quotidiana, fino a modificare fisicamente la realtà.
Certamente, si tratta d’idee che affondano nella teoria quantistica della
realtà, una vera e propria sfida per la comunità scientifica ortodossa.
Sommo è il caos che regna sulla Terra, e assomiglia
sempre più a un centro commerciale incontrollato e incontrollabile anziché a un
pianeta sovrano. Riuscire a risvegliare le coscienze di 7 miliardi di persone è
un’impresa ardua, la stragrande maggioranza è talmente condizionata, che aprirsi
a nuove formule di sopravvivenza e di conoscenza, per loro, è del tutto
incomprensibile e inaccettabile. Una sudditanza che li spinge persino a
immolarsi per i loro “padroni”…
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Copyright © Gennaio 2015 Angelo Virgillito
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