giovedì 7 gennaio 2016

GLI ALIENI DEL PIANETA TERRA - IL TRAILER

“Gli Alieni… del pianeta Terra – Un’indagine sulla genesi dell’uomo articolata sulle conoscenze scientifiche e antropologiche in relazione all’ipotesi extraterrestre” è l'ultimo libro dello scrittore e ricercatore indipendente Angelo Virgillito, presentato in prima nazionale all’Università di Catania, nella sala convegni del CUS (Centro Universitario Sportivo) il 5 dicembre 2015. Il libro edito dall’ass. “La Rosa dei Venti” si compone di 280 pagine, in cui l’autore pone in relazione tutta una serie di anomalie genetiche presenti nell’uomo. Un’indagine che spazia a tutto tondo per evidenziare l’aspetto extraterrestre della genesi umana.




Per meglio comprendere il contenuto del libro vi propongo alcuni stralci significativi presenti nei diversi capitoli del libro.


L’universo è un’opera di meravigliosa armonia, di bellezza e d’equilibrio. Sono possibili altri universi, fondati su altre formule. Quello in cui si trova l’uomo è il risultato di una scelta nel pensiero di quel principio immenso, inconoscibile, indefinibile, da cui sono nati gli dèi, la materia e la vita. Il mondo minerale, vegetale, animale e umano, il mondo sottile degli spiriti e degli dèi esistono l’uno mediante l’altro, l’uno per l’altro. Non possono esserci un vero approccio al divino, o una ricerca dello stesso, una scienza, una religione, una mistica che non tenga conto di quest’unità fondamentale del creato.”  

Tale concetto espresso nel 1979, da Alain Danièlou, ricercatore e studioso delle antiche religioni nel suo libro “Śiva e Dioniso”, rispecchia il fenomeno religioso intrinseco alla natura stessa dell’uomo, che sin dalla sua nascita, è andato alla ricerca del divino. Una diaspora che ha annichilito studiosi e filosofi di ogni tempo. Ci chiediamo dunque, che cos'è l'universo?
Una domanda semplice alla quale da millenni l'uomo cerca di fornire una risposta esauriente. Da un punto di vista scientifico è comunemente definito come il complesso di tutto lo spazio con ciò che contiene, materia ed energia, i pianeti, le stelle, le galassie e il vuoto dello spazio intergalattico che vuoto non è. Ciò non di meno e nonostante le numerose speculazioni, esso è e rappresenta quella parte scomposta del Primo Eone, del Principio Uno.
Nella visione gnostica questa scomposizione rappresenta le varie emanazioni del Dio primo, noto anche come l'Uno, la Monade, Aion Teleos (l'Eone Perfetto), Bythos (greco per Profondità), Proarkhe (greco per Prima dell'Inizio), Arkhe (greco per Inizio). Questo primo essere è anch'esso un eone e contiene in sé un altro essere noto come Ennoia (greco per Pensiero), o Charis (greco per Grazia), o Sige (greco per Silenzio). L'essere perfetto, in seguito, concepisce il secondo e il terzo eone: il maschio Caen (greco per Potere) e la femmina Akhana (Verità, Amore).
L'universo quindi è vita, è armonia, è dialogo, è un continuo fluire d'informazioni da e per, ma noi umani non siamo più in grado di comunicare perché siamo diventati sordi al richiamo primordiale. Siamo stati indotti a de-evolverci, ci hanno portato a odiare il fratello e ad amare un dio, che probabilmente neanche esiste; siamo costretti a servirci dei loro prodotti, che sono dannosi per il nostro delicato equilibrio biologico, perché ci vogliono tutti malati e a loro assoggettati. Se tutto è partito dall'Uno, tutto dovrà ritornare all'Uno, quindi credo che questa nuova era sia l'Era del ritorno e del riequilibrio armonico del creato; infatti, la crescita in conoscenza sta diventando sempre più esponenziale e ciò dimostra che, nell'uomo si sta risvegliando quel divenire assopito, altrimenti questa meravigliosa creatura che è l'uomo, non avrebbe motivo di esistere. Pertanto è una conditio sine qua non se noi profani ci poniamo alcune domande:
Siamo realmente i figli di quell’Adamo creato da Dio dall’argilla della Terra e di quell’Eva creata da una delle sue costole, la cui discendenza generò l’umanità?
Oppure l’uomo è il risultato di quel Phatos genetico ottemperato da menti evolute che dal “Cielo scesero sulla Terra”?

[…]

Membri della comunità scientifica che hanno analizzato la teoria della risonanza morfica, enunciata per la prima volta dal biologo britannico Rupert Sheldrake secondo il quale tale risonanza implica un universo non meccanicistico governato da leggi che sono esse stesse soggette a cambiamenti, hanno sentenziato che le affermazioni di Sheldrake sconfinano nella pseudoscienza. I critici rilevano la mancanza di prove a sostegno della teoria sulla risonanza morfica e l'incongruenza dell'idea basata su dati presi dalla genetica e dall'embriologia, ed hanno inoltre espresso la preoccupazione che la popolare attenzione suscitata per i libri e le apparizioni in pubblico di Sheldrake, danneggino la comprensione che le persone hanno in merito ai dogmi della scienza. Nonostante l'accoglienza negativa da parte della comunità scientifica, le idee di Sheldrake hanno trovato supporto dal movimento New Age. Sheldrake sostiene che la scienza debba incorporare la medicina alternativa, la parapsicologia e prestare maggiore attenzione al pensiero olistico, che dal nostro punto di vista potrebbe allargare il già complicato panorama della creatura Homo e aprire nuovi orizzonti di ricerca che faciliterebbero la conoscenza della natura umana, ma questa è tutt’altra storia. Le implicazioni inter-soggettive che ne potrebbero derivare ribalterebbero le convinzioni sociologiche su cui si fonda la civiltà umana.
Nel gennaio 2013 lo scienziato tenne una conferenza a Londra, nella quale espose le sue perplessità in merito alle interpretazioni attuali della scienza. In particolare si soffermò sul fatto che apparentemente la velocità della luce sia varia nel corso del tempo, così come la costante di gravitazione universale. Un concetto talmente rivoluzionario che il comitato scientifico sospese la pubblicazione del video, contestandogli alcune inesattezze, mentre altri gruppi, considerarono tale decisione come una mera censura.
Lo stesso discorso viene applicato per i molti fautori dell’energia orgonica, il cui termine fu coniato dallo psichiatra e psicoanalista Wilhelm Rech (1897 -1957) per definire un’ipotetica forma di energia che descrisse in alcuni esperimenti pubblicati alla fine degli anni trenta. Egli affermò che l'energia dell'orgone (o energia orgonica) permeava tutto lo spazio, era di colore blu e che certe forme di malattia erano la conseguenza dell'impoverimento del blocco dell'energia all'interno del corpo. La teoria dell'orgone è considerata inattendibile da tutta la comunità scientifica, perché incompatibile con le attuali conoscenze scientifiche e priva di conferme sperimentali.
Concetti che potrebbero esser simili (ma non uguali) all'energia dell'orgone sono: l’aura, l’Elan vital, la Kundalini, il Prana, l'energia Ki [nome dato all'energia "interna" del corpo umano ricorrente in tutte le aree soggette all'influenza culturale cinese (Giappone, Corea), ma spazia da ambiti prettamente filosofici alle arti marziali o la medicina tradizionale cinese fino alla Geomanzia, Idraulica, Pittura, Calligrafia e poetica. La pronuncia in italiano è “ci”.], l'espressione New age di corpo sottile, corpo eterico, Forza Odica, radionica e magnetismo animale.

[…]

Un mistero che perdura sin dalle origini umane, anche se nel corso dei secoli, molti studiosi di ogni disciplina scientifica, filosofica, esoterica e religiosa, hanno elaborato teorie su teorie per dare o definire una giusta causa che spieghi la natura metafisica dell’uomo e le sue interazioni con le energie vibrazionali dell’universo. I primi a tentare di spiegare quali processi accendono il pensiero metafisico sono stati i grandi filosofi del periodo classico ai quali oggi si sono aggiunti una miriade di santoni di ogni genere e grado le cui idee vanno aldilà della stessa fantasia umana. Sin dalle origini la metafisica è stata sostanzialmente identificata con l'episteme, termine greco che oggi traduciamo con scienza. Per Platone tuttavia la metafisica riguardava un tipo di riflessione umana che precede la speculazione scientifica stessa, tenendo egli in scarsa considerazione la ricerca naturalistica poiché “volgare” e inessenziale, mirando piuttosto a vedere l'invisibile. Non era così per Aristotele per il quale la metafisica, o meglio la filosofia, la scienza prima, si assumeva il compito di fornire alle scienze che trattavano dell’essere particolare, la necessaria definizione dell’essere in quanto tale: non era possibile definire l'essere particolare, punto di partenza di ogni scienza peculiare se prima non si definiva l'essere in generale; la metafisica, quindi, nasceva come pretesa di fondamento "scientifico" di tutte le scienze particolari.
Dopo che l’empirismo anglosassone ebbe svalutato il contributo dato dalla metafisica al sapere scientifico, riconducendo quest'ultimo all'ambito esclusivo dell'esperienza, il filosofo Immanuel Kant, che fu ritenuto uno dei più importanti esponenti dell'illuminismo tedesco e anticipatore - nella fase finale della sua speculazione - degli elementi fondanti della filosofia idealistica, capovolse il modo di intendere la scienza, sostenendo che: non è l'osservazione dei fenomeni a plasmare le nostre conoscenze, ma sono le nostre categorie mentali a plasmare la visione del mondo che abbiamo.
Fu così in parte rivalutato l'apporto della metafisica, al punto che l'idealista Johann Gottlieb Fichte, titolò la sua opera fondamentale Dottrina della scienza. Con l'avvento del positivismo la metafisica venne nuovamente estromessa dal dibattito scientifico, anche se nel primo Novecento Albert Einstein ripropose un modello di conoscenza, in cui le leggi di causa-effetto della fisica non erano più intese in senso meccanicistico, ma come specchio delle leggi razionali del pensiero, secondo l'ottica tipicamente spinoziana.
 Tali imposizioni hanno condotto l’uomo a comportamenti sempre più razionali, modificando, di fatto, l’equilibrio naturale delle leggi che regolano la vita nell’universo. Secondo la scienza ufficiale l'universo sembra comportarsi in modo da seguire regolarmente un insieme di leggi e costanti fisiche. Secondo l'attuale modello standard della fisica, tutta la materia è composta di tre generazioni di leptoni e quark, che sono entrambi fermioni. Queste particelle elementari interagiscono attraverso almeno tre interazioni fondamentali: l’elettrodebole che comprende l’elettromagnetismo e la forza nucleare debole, la forza nucleare forte descritta dalla cromodinamica quantistica e la gravità, che è descritta al meglio dalla relatività generale. 
Prima di andare oltre nella nostra indagine, dovremmo chiarire il panorama in cui l’uomo si è mosso e continua a spostarsi all’interno della propria sfera vitale e quali potrebbero essere le cause o le influenze che hanno favorito soltanto l’aspetto razionale, trascurando deliberatamente quello spirituale e creando, di fatto, un paradosso nell’equilibrato processo evoluzionistico dell’universo.

[…]

Troppo complicato è stato il divenire del genere umano per essere solo il frutto dell’evoluzione naturale, come incomprensibile è il suo rapportarsi con le energie fluttuanti dell’universo. Due mondi distinti ma interconnessi, dove l’uno non può esistere senza l’altro, difatti, soltanto adesso alcuni ricercatori internazionali hanno avviato una ricerca più ponderata sulle interazioni dei campi elettromagnetici terrestri con l’uomo. I primi risultati hanno aperto un nuovo e vasto panorama sulle implicazioni della mente umana ed è grazie al lavoro svolto da due eminenti studiosi: Joseph Puleo e Leonard Horowitz, autori del libro “Healing Codes for the Biological Apocalypse”, i quali sono stati fra i primi a dedicarsi all'apprendimento dei giovamenti fisici conseguiti dall'ascolto di particolari frequenze armoniche.
I due ricercatori con uno studio approfondito sulla numerologia sono stati in grado di individuare una prima serie di frequenze, definendole primarie, che influivano sugli aspetti vibrazionali dell’uomo. Tali toni o frequenze fanno parte della scala musicale (Do = 396 HZ, Re = 417 HZ, Mi = 528 HZ, Fa = 639 HZ, SOL = 741 HZ, LA = 852 HZ). Hanno altresì dimostrato che tali toni interagiscono con specifiche aree del cervello umano. Successivi studi hanno ampliato il campo delle frequenze, infatti, alle prime sei sono state aggiunte altre 3 e da allora a oggi il loro numero è notevolmente cresciuto, fino ad arrivare a 26 frequenze.
Esistono dunque dei suoni, caratterizzati da particolari frequenze non sempre percepibili dall’orecchio umano, che influenzano enormemente la fisiologia dell’essere umano, i cui ritmi armonici, secondo i moderni detrattori di tale studio, interagendo con i neuro-trasmettitori celebrali conservano tutta una serie d’informazioni strettamente connesse alle leggi della creazione universale. Infatti, è risaputo che facendo uso di determinate frequenze pure, libere cioè da qualunque interferenza elettromagnetica, la ricerca interiore, è facilitata e fluidamente accompagnata. Tali studi hanno determinato la nascita di una nuova disciplina scientifica, denominata dai ricercatori Cimatica; essa riunisce e studia le onde e i suoni che creano forme geometriche armoniose aventi un effetto morfogenetico sugli esseri viventi e su organismi che sono in grado di generare la vita.
Potranno essere i suoni e la luce, gli strumenti della medicina del futuro, come sono stati anticipati, nella fortunata serie televisiva, del secolo scorso, Star Trek, il cui medico di bordo utilizzava un piccolo strumento che emetteva degli strani suoni per curare i malati?
Nel frattempo un’equipe di scienziati di un istituto giapponese (I.H.M. Research Institute), ha condotto una ricerca su queste frequenze vitali, servendosi di una fotocamera ad alta definizione è riuscita a fotografare alcune formazioni di cristalli d'acqua a una temperatura costante di -25 gradi.
Le foto scattate durante le diverse influenze frequenziali hanno dimostrato una differente configurazione dei cristalli a seguito delle diverse frequenze che li hanno sollecitati. Tale teoria però non è nuova negli ambienti scientifici, già Nikola Tesla, agli inizi del secolo scorso, sosteneva che i tre numeri principali che costituiscono l'universo sono il 3, il 6 e il 9, che nelle giuste proporzioni si conformano alle frequenze presenti nell’universo. Difatti, com’è stato dimostrato, la frequenza 528 Hz (5+2+8=15 1+5 =6), definita dai ricercatori “frequenza Miracolo”, corrisponde alle vibrazioni delle eliche del DNA, che nel momento statico della mente umana ha la capacità di auto-rigenerare gran parte dei filamenti danneggiatisi nel corso della vita.

[…]

Se ipotizzassimo per un solo istante che l’uomo è l’emanazione divina della “Creazione” stessa, cioè se noi stessi fossimo le particelle che la costituissimo, potremmo allora pensare che i nostri antenati furono “gli angeli caduti” raccontati nei testi masoretici o gli dèi che “dal cielo scesero sulla Terra”, come raccontano le cronache sumero-accadiche prima e assiro-babilonesi dopo, e tutti gli altri testi religiosi sviluppatisi nel resto delle culture sparse sul pianeta, il cui compito assegnatogli era quello di guardiani, osservatori, ambasciatori di quel Ka divino?
Perché tutte le cronache delle antiche civiltà fanno riferimento a “età” particolari, durante le quali questi antichi dèi o Angeli, che dir si voglia, hanno vissuto in perfetta simbiosi armonica con il creato, tanto da spingere i primi narratori della Storia a riportarne la memoria?
Se gli accadimenti di quel passato remoto riflettessero un tale principio, che cosa determinò l’imbarbarimento o una più plausibile sorta di de-evoluzione quantica, tanto da trasformare questi “angeli caduti” in ciò che noi, oggi, rappresentiamo?
A dar credito a una congettura del genere si verrebbe tacciati, nella migliore delle ipotesi, come pazzi visionari, ciò non di meno nel libro di Igor Sibaldi, “Il codice segreto del Vangelo”, Gesù nei suoi pochi anni di predicazione sostiene proprio questo concetto, là dove un’impercettibile e invisibile parte, emanazione di quel Dio unico e universale, è parte integrante della nostra natura umana. “Cercate Dio in voi stessi e in tutto ciò che vi circonda, perché Egli è nell’albero, nella pietra, in noi …”. Sarà questo il motivo per il quale quelle razze, ritenute le più pericolose presenti nell’universo, hanno preferito non distruggerci, ma avrebbero scelto di trasformare il pianeta in un’enorme dispensa dalla quale, assorbendo gran parte della nostra essenza vitale, quindi divina, avrebbero attinto indisturbati?
In ultima analisi potremmo ipotizzare che essi si nutrono delle nostre paure e dei nostri drammi; assottigliano di volta in volta la nostra stessa energia vitale, costringendoci a rigenerarla con enormi sacrifici, ma non tutti riescono a superare queste continue crisi, che gli studiosi li definiscono esistenziali, così ci si ritrova a dover assistere a drammi sempre più irruenti e raccapriccianti, a causa dell’uomo si è imbarbarito.
I filosofi pitagorici ritenevano che il corpo fosse la prigione dell'anima; le religioni nel corso dei secoli hanno affermato con forza l’elemento spirituale dell'essere umano. In epoca contemporanea, anche la scienza si sta spingendo oltre i confini del corporeo per cominciare a esplorare, nell'abito della fisica quantistica, la possibilità che la coscienza umana sia una realtà sussistente e indipendente dal corpo.
Molte persone descrivono il professor William A. Tiller, come uno scienziato in anticipo sui tempi, le sue riflessioni più intriganti fanno riferimento a idee che vanno molto al di là delle teorie scientifiche convenzionali sulla natura della coscienza umana: egli ipotizza l'esistenza di energie sottili che vanno oltre le quattro forze fondamentali, le quali lavorano di concerto con la coscienza umana. Tiller, le cui idee sono contenute sul sito web della sua fondazione, è convinto che la nostra mente e le nostre emozioni possano evolversi al punto tale da avere la capacità d’influenzare la nostra vita quotidiana, fino a modificare fisicamente la realtà. Certamente, si tratta d’idee che affondano nella teoria quantistica della realtà, una vera e propria sfida per la comunità scientifica ortodossa.
Sommo è il caos che regna sulla Terra, e assomiglia sempre più a un centro commerciale incontrollato e incontrollabile anziché a un pianeta sovrano. Riuscire a risvegliare le coscienze di 7 miliardi di persone è un’impresa ardua, la stragrande maggioranza è talmente condizionata, che aprirsi a nuove formule di sopravvivenza e di conoscenza, per loro, è del tutto incomprensibile e inaccettabile. Una sudditanza che li spinge persino a immolarsi per i loro “padroni”…


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Copyright © Gennaio 2015 Angelo Virgillito


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