Perché
la maggior parte degli avvistamenti ufologici avviene durante il periodo
invernale? E’ una domanda che mi sono sempre posto e, alla quale non sono mai
riuscito a darmi una risposta esauriente. Questo fino a quando durante le mie
ricerche non mi sono imbattuto nel concetto astronomico del “punto vernale”,
che in campo astronomico, appunto, è uno dei due punti equinoziali in cui l’equatore
celeste interseca l’eclittica terrestre. Esso è
anche noto con il nome di punto
dell'Ariete o primo
punto d'Ariete perché esso fu registrato in
corrispondenza degli equinozi di primavera circa 2100 anni fa (più precisamente
nel periodo compreso tra il 2000 a.C. e
il 100 a.C.).
In
astronomia Il punto vernale è molto importante
per determinare la posizione degli astri nel cielo in quanto è il punto di
riferimento utilizzato da vari sistemi per stabilire le coordinate celesti: per
esso passa infatti il coluro equinoziale, che è il meridiano della volta celeste
passante per i poli celesti e i
punti equinoziali, cioè il primo punto d’Ariete (punto
γ o punto
vernale) e il primo punto della Bilancia (punto
Ω o punto
dell'equinozio d'autunno).vale
a dire che esso è il meridiano celeste fondamentale di questi sistemi.
Di conseguenza è plausibile pensare che tutti queste navicelle spaziali o OVNI
(Oggetti Volanti Non Identificati), per muoversi sulla geografia terrestre ed
extraterrestre del nostro sistema solare, utilizzano una mappatura servendosi
delle coordinate celesti sviluppate dalla nostra civiltà per individuare la
direzione orientata, ossia una semiretta originata dall'osservatore e passante
per l'astro, per muoversi nei cieli e sopra i cieli della Terra. Ma sappiamo
anche che tale punto segna il tratto orbitale della Terra nella sua minima
vicinanza al Sole e se consideriamo che, come molti ricercatori ufologici
sostengono, la maggior parte di queste astronavi o sonde che sorvolano le
nostre città e campagne utilizzano, come fonte energetica per le loro navicelle,
le energie del Sole, allora si può ipotizzare che essi sfruttano la distanza
minima tra l’obiettivo che devono raggiungere sulla Terra e il sole, per avere
un minor consumo di “carburante” e in egual tempo trovarsi a una distanza
minima dalla fonte del loro approvvigionamento.
La fisica, e i concetti matematici a essa correlati, sono
uguali in tutto l’universo, magari una civiltà molto più avanzata della nostra,
ha sviluppato nuove formule che modificano i concetti stessi della fisica, allo
stesso modo di come i nostri fisici quantistici stanno cercando di fare con i
loro elaborati teoremi, quindi, accettando l’idea che ogni forma di progresso
tecnologico si sviluppa per gradi è possibile ipotizzare che queste astronavi,
proveniente da altri mondi, utilizzano, come concetti di base, gli stessi
parametri matematici e astronomici utilizzati dai nostri scienziati?
Un disco volante fotografato sul lago Cote in Costa Rica nel 1971 |
Il comportamento anomalo di questi UFO, durante i loro
sorvoli sulla Terra, dovrebbe smentire tale ipotesi, ciò non di meno per quanto
tecnologicamente evoluti, essi devono confrontarsi con le leggi fisiche che ci
governano. Pur avendo la capacità, come sostengono molti ufologici, di
modificare lo spazio e il tempo intorno a loro, c’è sempre un punto di
convergenza tra il loro status e quello terrestre, durante il quale ogni
fenomenologia addebitata alla loro tecnologia, probabilmente, li rende vulnerabili
alle nostre leggi. E, forse, tutti gli UFO Crash che sono stati registrati
nella storia ufologica, il cui numero si aggira intorno a 18 impatti (vedi tabella sotto), ma il numero potrebbe essere calcolato per difetto, è plausibile pensare anche che durante il passaggio dal
loro piano al nostro (punto di convergenza) una singolarità elettromagnetica o
un’improvvisa intersecazione di un flare solare, cioè l’espulsione da parte
della nostra stella di una considerevole massa di plasma.
Numero d'identificazione | Anno | Giorno e mese | Località | Note |
---|---|---|---|---|
001 | 10000 a.C.-5000 a.C. | Confine sino- tibetano | Riconosciuto in seguito al ritrovamento di lamine metalliche in un altipiano cinese[5] | |
002 | 5000 a.C. | Grand Canyon, Arizona, Stati Uniti | Riconosciuto in seguito a leggende indiane che parlavano di corpi cadenti dal cielo, di forma metallica, per quell'epoca[5] | |
003 | 840 | Lione, Francia | ||
004 | 1753 | marzo | Perugia, Italia | Fu visto un globo luminoso cadere in una collina presso il capoluogo umbro[6] |
005 | 1864 | settembre | Cadotte Pass, Missouri, Stati Uniti | |
006 | 1884 | giugno | Holdredge, Nebraska, Stati Uniti | |
007 | 1884 | 13 dicembre | Sorisole (pressoBergamo), Italia | Furono anche visti degli "omini piccoli che emettevano striduli versi[7]" |
008 | 1897 | 17 aprile | Aurora, Texas, Stati Uniti | |
009 | 1907 | Vermont, Stati Uniti | ||
010 | 1908 | 30 giugno | Tunguska, Impero Russo | Molto dibattuto, si veda Evento di Tunguska |
011 | 1909 | 22 dicembre | Chicago, Illinois, Stati Uniti | |
012 | 1912 | Puglia, Italia | ||
013 | 1923 | Quetta, Raj Britannico | Quetta attualmente si trova in Pakistan | |
014 | 1925 | Chevy Chase, Maryland, Stati Uniti | ||
015 | 1925 | ottobre | Polson, Montana, Stati Uniti | |
016 | 1930 | Mandurah, Australia | Nel deserto | |
017 | 1933 | gennaio | Prato Nevoso, Italia | Comparvero anche degli "umanoidi" alti circa 2 metri e che comunicavano tramite antenne[8] |
018 | 1936 | Foresta Nera, Germania | Probabile impatto di un UFO nazista |
Alcune di queste espulsioni
maggiori possono emettere centinaia di milioni di tonnellate di materia nello
spazio: quando raggiungono la Terra, possono danneggiano satelliti e disturbano le telecomunicazioni,
quindi, una tale forza può benissimo incidere sulla strumentazione di bordo dei
loro veicoli, tanto da renderli inutilizzabili alla navigazione aerea dei
nostri cieli. Una navicella priva dei comandi di navigazione comporta,
ovviamente, un inevitabile schianto sulla superficie del nostro pianeta.
Una tipica espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell'inglese coronal mass ejection), fonte NASA. |
Gli studi condotti fino a oggi sul numero, molto
approssimativo, degli avvistamenti ufologici registrati su tutto il pianeta, è
stato calcolato nell’ordine di oltre un milione di casi, ma plausibilmente sono
molti di più se consideriamo che molti testimoni preferiscano non parlare dell’accaduto,
per non essere derisi o per evitare di mettere a rischio le proprie carriere
professionali. Inoltre si è potuto stabilire che il picco massimo degli
avvistamenti si ha nelle ore serali, nella fascia oraria che va dalle ore 21,00
alle ore 23,00. Ovviamente esistono registrazioni di avvistamenti anche durante
il giorno, ma essi coprono soltanto un arco molto stretto di tempo, calcolato
nella misura del ± il 4 %.
Un altro dato che è emerso è quello secondo il quale tutti
questi oggetti non terrestri utilizzano un corridoio particolare per portarsi
sugli obiettivi da loro prescelti. A tal proposito ne ho dato ampia spiegazione
in un altro mio articolo (vedi https://drive.google.com/file/d/0BwjIdlHYFMtTUHJLQzZwUy1QTTA/view ). Di conseguenza non è difficile avere un quadro possibilistico sul
comportamento e sulle rotte che questi UFO utilizzano per muoversi nei cieli
della Terra.
Seguendo queste logiche, da un certo punto di vista, si
possono azzardare delle ipotesi molto speculative, che difficilmente possono
essere verificate, ma ciò non significa che esse non siano plausibili, almeno,
un tale approccio, può innescare, in ciascuno di noi, tutta una serie di
riflessioni atte a meglio comprendere tale fenomeno.
Angelo Virgillito © 2016
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